Il fiore esploso: vita e storia di Florbela Espanca
Ancora un’anteprima nazionale per l’Avamposti Teatro Festival organizzato da Teatro delle Donne. Venerdì 6 dicembre (ore 20, 30) al Teatro Goldoni di Firenze, Luca Scarlini e Cristina Abati presentano “Il fiore esploso: vita e storia di Florbela Espanca”, nuova produzione Gogmagog dedicata alla poetessa portoghese.
Per un intreccio di ragioni che hanno a che fare sia con la sua sia con la sua vita, Florbela Espanca (1894-1930) scriveva, come in un moderno canzoniere petrarchesco, sonetti d’amore, un eros passionale esigente ed assoluto. Con tre matrimoni, una relazione strettissima con il fratello Apeles – artista protagonista del modernismo portoghese – Florbela Espanca è stata, per la sua epoca, una persona fuori dal comune. Donna in un mondo di uomini, ma soprattutto autrice di un’originalità profonda e di raffinatezza letteraria.
In “Il fiore esploso: vita e storia di Florbela Espanca”, Luca Scarlini, storyteller in scena, e Cristina Abati al canto e alla viola, danno voce alla vita e all’opera della donna e della poetessa, in un viaggio musicale in cui i suoi sonetti e racconti della sua vita appassionata si intrecciano alle note del fado, musica popolare del Portogallo che narra di terre lontane e di orizzonti sconfinati. Riferimento non casuale, visti i tanti esponenti del genere che hanno attinto ai versi della poetessa.
Mentre Luca Scarlini, dall’alto di uno sgabello, sovrasta e srotola il filo della vita della grande poetessa Florbela Espanca, il racconto è scandito nel tempo come un orologio dell’amore (Tic tic tac do meu coracao, cantava Carmen Miranda) da canzoni e non solo. La musica è l’arte che più si avvicina alla poesia, perché nella sua astrazione universale parla il linguaggio del sentire e delle emozioni, crea immagini e paesaggi dell’anima.
Quello tra Scarlini e Abati si dipana come un dialogo scenico fra presenza e ombra, voce e canto, racconto e poesia, rosso e nero, tra l’Eros come desiderio e malinconica dissoluzione, ma in fondo come la stessa poetessa scriveva: “E quanto più nel cielo io vado sognando/e quanto più in alto sto volando/mi sveglio dal mio sognare…/e solo il niente appare!…”
Lo spettacolo vuole essere un omaggio a una delle maggiori poetesse portoghesi del Novecento, anche per diffondere la sua opera in Italia, dove nonostante la sua maestria e l’intensa raffinatezza, resta ancora una figura di nicchia.
Produzione Gogmagog, con il sostegno di Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo e il patrocinio morale dell’Ambasciata del Portogallo di Roma.
Immagine in evidenza
Cristina Abati – Florbela