“Il teatro a Palazzo Grassi dagli anni ’60 agli anni ’80”. Conferenza di Luca Scarlini
Mercoledì 30 novembre 2022, alle ore 18.30, il Teatrino di Palazzo Grassi ospita “Chi è di scena: il teatro a Palazzo Grassi dagli anni ’60 agli anni ’80”, conferenza con lo scrittore, critico e performer Luca Scarlini, che indaga il periodo storico tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso, quando il Teatrino di Palazzo Grassi ospitava spettacoli all’aperto, sotto la direzione del Centro internazionale delle Arti e del Costume.
L’appuntamento si inserisce nell’ambito del percorso di ricerca e valorizzazione della propria storia intrapreso da Palazzo Grassi dal 2018, che si articola in una serie di approfondimenti di narrazione e studio del periodo in cui – dagli anni Cinquanta sino agli anni Ottanta del Novecento – il palazzo affacciato sul Canal Grande è stato il Centro internazionale delle Arti e del Costume: un luogo di sperimentazione e ricerca voluto da Franco Marinotti, fondatore dell’azienda milanese Snia Viscosa.
Dopo il primo ciclo di conferenze a cura di Stefano Collicelli Cagol, dal titolo “Palazzo Grassi e la storia delle sue mostre” che riportava in luce il ruolo chiave avuto dalla famiglia Marinotti e dal Centro internazionale delle Arti e del Costume nella vita culturale italiana e internazionale, analizzando prima l’attività espositiva promossa da Paolo Marinotti negli anni Cinquanta e poi i rapporti con la moda tra anni Sessanta e Settanta, Palazzo Grassi torna a raccontarsi attraverso la voce di Luca Scarlini.
“Chi è di scena: il teatro a Palazzo Grassi dagli anni ’60 agli anni ’80” si concentra su un aspetto molto particolare della vita culturale del centro: l’attività teatrale sviluppata a cavallo tra gli anni Sessanta e Ottanta, quando il Teatrino di Palazzo Grassi, oggi conosciuto come uno straordinario esempio di recupero architettonico firmato da Tadao Ando, era un teatro di verdura che presentava spettacoli all’aperto con numerosi protagonisti della scena mondiale e importanti momenti di spettacolo di ricerca, tra cui il Kabuki, il No (nel 1972) e il teatro per bambini.
Inizialmente, l’area occupata dal Teatrino era stata concepita come un giardino, quando infatti nel 1857 Palazzo Grassi viene acquistato dal Barone Simeone De Sina, erano state progettate serre, fontane, scenografie, colonne e pergolati. Nel 1951, con la costituzione del Centro internazionale delle arti e del costume, il giardino viene sostituito con un teatro all’aperto, coperto poi negli anni Sessanta per ospitare ricevimenti, sfilate di moda e rappresentazioni teatrali. Ed è proprio questa finestra temporale che rivivrà nelle immagini costruite da Luca Scarlini attraverso la sua performance.
Con la chiusura del Centro internazionale delle arti e del costume nel 1983 il teatro termina la sua attività, ma sino ad allora si contraddistingue per la proposta ricercata e per la raffinatezza dei suoi allestimenti.
Tra le importanti proposte di scena, non si possono non ricordare: nel 1968 l'”Enrico IV” di Luigi Pirandello, regia di Maurizio Scaparro, di cui si conservano foto di scena, bozzetti e figurini di Roberto Francia e la prima di “Futur-Balla” di Giuseppe Bartolucci e altri; nel 1970 “Il gabbiano” di Anton Pavlovic Cechov, con la regia di Otomar Krejca e “Il sogno” di August Strindberg, regia di Ingmar Bergman; l’anno successivo, 1971, va in scena il capolavoro di James Joyce, “Ulisse”, con adattamento di Maciej Slomczynski e regia di Zygmunt Hubner; nel 1975 viene proiettato il film “In cerca di teatro” di Ludovica Ripa di Meana e viene presentato “Clownerie” di Samuel Beckett con il Collettivo Città di Mestre, diretto da Dario Ventimiglia, mentre Jerzy Grotowski sempre nello stesso anno tiene una conferenza stampa. Un’altra esperienza molto significativa è stato poi il Carnevale del Teatro, presentato nel 1980, di cui resta traccia con una ricca documentazione video nelle Teche Rai.
Sin dal 1968 si tengono, in parallelo alla programmazione per adulti, gli spettacoli per bambini, con la partecipazione di registi italiani, come Roberto Milani, Alessandro Brissoni e Gianni Colla, e internazionali, come Catherine Dasté, Ion Cojovi, Milan Calabek e Alan Broadhurst.
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il Teatrino di Palazzo Grassi. Foto: Matteo De Fina. Courtesy Pinault Collection