Il Visconti di Giovanni Testori – Incontro con Giovanni Agosti
Il calendario de “Il bello dell’orrido” si conclude per una pausa estiva (per riprendere a settembre) sabato 24 giugno con la lectio magistralis di Giovanni Agosti, professore di Storia dell’arte moderna all’Universita` statale di Milano, curatore del libro edito da Feltrinelli “Luchino” e della nuova edizione del Gran teatro montano di Giovanni Testori (2015).
La presentazione di Giovanni Agosti, preceduta da un’introduzione di Armando Besio, curatore della rassegna, accompagna il pubblico alla scoperta di Luchino, libro inedito e risalente al 1972, scritto da Giovanni Testori, recentemente ritrovato e pubblicato da Feltrinelli in un’edizione arricchita da illustrazioni e fotografie: è un ribollente ritratto “araldico” dello scrittore di Novate – quest’anno ricorre il centenario della sua nascita – per l’amico-regista, poi divenuto nemico.
La storia di Visconti, la voce di Testori e lo sguardo di Agosti rendono Luchino un ritratto lucido e sintetico della poetica del “gran romanziere dello schermo” del XX secolo: il lago di Como e, nello specifico, Bellano rappresentano un punto di incrocio di questi nomi. Gli ArchiviVitali custodiscono infatti le opere di Giancarlo Vitali, artista ammirato e apprezzato proprio da Testori, già legato al territorio lariano (Lasnigo e Sormano sono due luoghi a lui cari, perché terra d’origine): il suo più celebre ritratto è proprio quello, con sciarpa rossa, dipinto da Giancarlo Vitali. Mentre Luchino Visconti crebbe a Villa Erba, la dimora di famiglia Cernobbio, a Como.
Le note di commento e il paratesto del professor Agosti costituiscono un formidabile apparato critico che fiancheggia il testo originale: qui si fa luce sulle molteplici allusioni sparse nel ritratto a memoria che Giovanni Testori dedica a Luchino Visconti alla fine del lungo sodalizio artistico. Punti di partenza o di verifica, per carpire il legame profondo così come le interferenze tra i due Autori, Testori e Visconti, e tra i loro mondi. Storie che diventano ritratti nei mini-dettagli di due protagonisti del Novecento accomunati da una città, Milano, anch’essa scomposta attraverso diversi sguardi, in cui si inserisce anche quello del curatore del libro, Giovanni Agosti. Non solo persone e luoghi, ma anche case, amori e opere che rappresentano, in modo diverso, momenti di riconoscimento e nostalgia.
Citando le parole di Giovanni Agosti, Luchino è un “monumento eretto da un milanese a un milanese, nel corpo del Novecento, quando su entrambi si addensavano le ombre della mezza età e circolavano su di loro – erano sempre circolate – plurime perplessità”.
Nel testo emergono i tratti caratteriali, le esigenze espressive, i modi di vivere e di amare di Visconti, rappresentando un profilo biografico a più strati, osservato dall’interno e dall’esterno e poi scritto da un autore che ha condiviso con lui molti momenti, occasioni e parti di vita, professionale e non. Dalla sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli alle messinscene de La Monaca di Monza, passando per il progetto di film dalla Recherche, il sodalizio con la Callas, i rapporti con Pasolini, le traversie dell’Arialda, le malìe (e le manie) antiquarie, i legami con i pittori antichi e contemporanei, e molto altro in un vertiginoso concatenarsi di erudizione e aneddotica che ripercorre il Novecento dell’arte, della moda, della poesia e della politica.
La rassegna “Il bello dell’orrido”: curata da Armando Besio, è nata nel 2019 sulla suggestione data dalla gola profonda – scavata dal fiume Pioverna – che rappresenta a Bellano un’attrazione naturale: l’orrido – che ha festeggiato nel 2022 l’ingresso di 230.000 visitatori – è circondato dall’alone di mistero delle rocce ripide e dalla bellezza naturale e selvaggia del luogo, vera “calamita” per il visitatore di ieri e di oggi. Allo stesso modo, scrittori e artisti da sempre sono stati affascinati dalle acque tumultuose del fiume che nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche, complice il cupo rimbombo delle acque e dalle vertiginose pareti di roccia. Il paesaggio naturale di Bellano ben si lega dunque al concetto artistico di “sublime”.
Il curatore Armando Besio: genovese di nascita, giornalista, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con Il Venerdì di Repubblica, la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, e il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. Ha ideato e dirige da 15 anni il festival “ZelbioCult – incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”.
Per partecipare all’incontro, si prega di mandare una email a: archivivitali@gmail.com
Informazioni: archivivitali.org
La rassegna è promossa dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali con Manzoni22, grazie al sostegno di Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo.
In collaborazione con La Libreria di via Volta di Erba.