“Il visitatore” con Lorenzo Flaherty
Debutta in Prima Nazionale all’Auditorium Pierluigi di Palestrina il 19 e 20 ottobre 2024 il coinvolgente ed emozionante spettacolo “Il visitatore” di Éric Emmanuel Schmitt nella traduzione di Enzo Siciliano con Lorenzo Flaherty, Nicola Adobati, Andrea Vincenzo Verde, Maria Grazia Ciarlone diretto da Francesco Branchetti. Le musiche sono di Pino Cangialosi, le scene di Antonio Nardelli, la produzione è la Teens Park di Antonio Nardelli.
“Un appuntamento importante questo – afferma il regista Francesco Branchetti – perché è uno spettacolo che affronta le gravi questioni che riguardano il ruolo dell’uomo in questa società piena di conflitti e guerre, un testo di una sconcertante attualità. Argomenti che attanagliano e sgomentano la nostra contemporaneità”.
La commedia “Il visitatore”, scritta nel 1993 da Eric-Emmanuel Schmitt; portato in scena innumerevoli volte in tutta Europa ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui tre premi Molière. Un atto unico inquietante e commovente. La scena si svolge nello studio di Freud il famoso psicanalista, la sera del 22 aprile 1938, dopo l’invasione dell’Austria da parte delle truppe di Hitler, nel momento dolorosissimo in cui egli deve lasciare Vienna. Sigmund Freud attende notizie della figlia portata via dalla Gestapo ma appare un uomo alla finestra, un intruso che infastidisce e affascina il grande psicanalista, egli non sa chi sia ma intavolerà con lui una lunga discussione sui grandi temi a cui da sempre l’uomo non ha saputo dare risposta fino alla fatidica domanda perché accade l’orrore se Dio esiste? L’uomo è Dio? È un pazzo che si crede Dio? Freud che ha sempre negato l’esistenza di Dio si fa coinvolgere in questo confronto con lo sconosciuto e si rende presto conto che questo anomalo visitatore forse è davvero Dio…
La pièce, attraverso questo incontro a tratti incredibile tra Dio e un uomo dallo straordinario acume psicologico, che è stato una delle maggiori figure del ‘900, mette a nudo la grave crisi che attraversa l’uomo contemporaneo in una riflessione sulla condizione umana, uno spettacolo a tratti inquietante, doloroso, commovente ma che fa anche sorridere coinvolgendo lo spettatore fino a portarlo a riflettere su argomenti così basilari ed importanti per l’essere umano e che oggi troppo spesso vengono rimossi e dimenticati in un momento in cui il presente ha invaso così tanto la nostra condizione umana allontanandoci appunto da riflessioni che necessitano all’uomo per non sprofondare in un baratro di solitudine, egoismo, odio come purtroppo sta precipitando questa nostra società del XXI secolo. La regia intende restituire al testo la straordinaria capacità d’indagare l’animo umano: ansie, paure, malesseri, malinconie, dolori, solitudini in una danza terribile tra questi due convitati.
Scene e musiche, daranno un apporto fondamentale a questo viaggio, nell’inconscio, nella psiche, di cui i personaggi sono straordinarie proiezioni.
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Lorenzo Flaherty