Incontro con Sveva Casati Modignani
Il calendario de “Il bello dell’orrido” prosegue sabato 22 aprile con Sveva Casati Modignani, una delle firme più amate della narrativa contemporanea e icona della letteratura al femminile: i suoi romanzi, tradotti in venti Paesi, hanno venduto fino a oggi oltre dodici milioni di copie nel mondo. Tra i motivi di tanto successo, la ricchezza delle trame e dei contenuti, capaci di ripercorrere – attraverso le vicende familiari e sentimentali dei protagonisti – la storia del nostro Paese, i mutamenti sociali, quelli economici e il ruolo della donna nel contesto reale di ieri e di oggi.
Il nome è lo pseudonimo di Bice Cairati e Nullo Cantaroni, il marito con cui ha iniziato a scrivere a partire dal 1981 i primi 3 romanzi. Quando lui muore, lei conserva lo pseudonimo e continua a scrivere con il ritmo di un titolo all’anno: l’ultimo, il trentaseiesimo, è intitolato “Mercante di sogni” (Sperling & Kupfer) in cui la carriera del protagonista è ispirata a quello di Emilio Ventura, a lugo presidente della Borsa Valori Italiana. La sua vita privata è movimentata e Ramondo Clementi – questo il nome del personaggio – nasce in un contesto borghese, si laurea all’Università Cattolica di Milano e diventa un protagonista del mondo della finanza. Sopravvive, a 85 anni, ad un tentativo di omicidio e si mette sempre in gioco nel privato, tra amori proibiti e relazioni complesse. Come negli altri, succede che seguendo le vicende dei protagonisti di questo romanzo si vede scorrere un pezzo della nostra storia: qui, partendo dal secondo Dopoguerra, vediamo la Borsa essere sempre più spericolata, le donne assumere un ruolo sempre più importante e le famiglie diventare sempre più allargate. Sono cambiamenti sociali che Sveva Casati Modignani – sul palco con Armando Besio – racconta in queste pagine, toccando anche temi poco “rosa”, come quello della violenza sulle donne.
La rassegna “Il bello dell’orrido”: curata da Armando Besio, è nata nel 2019 sulla suggestione data dalla gola profonda – scavata dal fiume Pioverna – che rappresenta a Bellano un’attrazione naturale: l’orrido – che ha festeggiato nel 2022 l’ingresso di 230.000 visitatori – è circondato dall’alone di mistero delle rocce ripide e dalla bellezza naturale e selvaggia del luogo, vera “calamita” per il visitatore di ieri e di oggi. Allo stesso modo, scrittori e artisti da sempre sono stati affascinati dalle acque tumultuose del fiume che nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche, complice il cupo rimbombo delle acque e dalle vertiginose pareti di roccia. Il paesaggio naturale di Bellano ben si lega dunque al concetto artistico di “sublime”.
Il curatore Armando Besio: genovese di nascita, giornalista, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con Il Venerdì di Repubblica, la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, e il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. Ha ideato e dirige da 15 anni il festival “ZelbioCult – incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”.