Incontro: “La sala del Risorgimento nel Palazzo Pretorio di Prato”
Venerdì 20 settembre alle ore 17 al Museo di Palazzo Pretorio al via il primo appuntamento del ciclo di incontri “Il Risorgimento a Prato. La storia, la memoria, i documenti, il museo”, dedicati all’epopea risorgimentale e ai pratesi che ne furono protagonisti, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Prato, la Biblioteca Roncioniana e il Comitato Pratese per la Promozione dei valori Risorgimentali.
Due sono gli interventi in programma. Il primo, a cura della direttrice del Museo di Palazzo Pretorio Rita Iacopino, dal titolo “La sala del Risorgimento nel Palazzo Pretorio”, tratteggia un dettagliato excursus storico sul ruolo del museo pratese come custode della memoria risorgimentale, che parte dal nucleo originario del Museo del Risorgimento, formato a inizio Novecento con le prime donazioni (in particolare quella di Adriano Zarini), fino alla recente inaugurazione della nuova sezione del museo – parte integrante degli ampliamenti realizzati per celebrare i dieci anni dalla riapertura. La nuova vetrina è dedicata ad alcuni cimeli appartenenti all’ex Museo del Risorgimento, tra cui fucili, sciabole, elmi e accessori da uniforme, provenienti soprattutto da cittadini pratesi che, a partire dalla fine dell’Ottocento, vollero donare al Comune rare testimonianze della loro partecipazione all’epopea risorgimentale.
Il secondo intervento in programma, a cura di Christian Satto (ricercatore di Storia contemporanea all’Università per Stranieri di Siena e presidente del Coordinamento dei Comitati per la Promozione dei valori Risorgimentali), è incentrato sulla nascita e la diffusione dei Musei del Risorgimento, con riferimento specifico alla loro funzione di polo di educazione nell’Italia liberale. La fondazione, l’allestimento e la declinazione politico-ideologica di queste istituzioni si proponeva infatti di veicolare una certa visione dell’Italia: essi costituirono un vero e proprio laboratorio di interazione, in cui il piano nazionale dei grandi protagonisti incontrava quello locale, anch’esso ricco di tradizioni e personaggi che avevano contribuito al processo unitario, per costruire e rafforzare il concetto del patriottismo nella recentemente costituita Italia unitaria.
Dal passaggio di Garibaldi, salvato dai democratici nel 1849, al ruolo determinante dei pratesi che parteciparono in gran numero all’accesa stagione democratica che culminò con il Governo Provvisorio Toscano di Guerrazzi, Mazzoni e Montanelli, fino all’attività di personaggi illustri come Piero Cironi, Atto Vannucci, Cesare Guasti, e a molte altre vicende, Prato è sempre stata un fervente centro della parabola risorgimentale. «Una storia avvincente, ma forse poco conosciuta, che vogliamo approfondire e condividere con il nostro ciclo di incontri aperti a tutti, che prende le mosse dalla nuova ricognizione inventariale sugli oggetti che facevano parte dell’antico Museo del Risorgimento pratese», spiega Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio.