La cura delle parole. Testimonianze contro la violenza di genere
Ad aprire il programma serale del Festival dei Diritti Umani, mercoledì 8 maggio alle ore 19:30 presso la Fabbrica del Vapore di Milano, è “La cura delle parole. Testimonianze contro la violenza di genere”, un incontro aperto a tutti organizzato in collaborazione con Unite. Azione letteraria e Amnesty International Italia.
A confrontarsi saranno alcune delle scrittrici e delle giornaliste del movimento Unite, che in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin si sono mobilitate per continuare a parlare in modo corretto di violenza di genere sui giornali, e le esponenti di quelle associazioni che si occupano nel concreto, ogni giorno, sul campo, di donne che hanno subito abusi come Amnesty International Italia e la Casa delle Donne Maltrattate di Milano.
«Finirà mai? – si chiede Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani – Donne uccise, donne pagate meno, donne sfruttate, donne sorvegliate, donne zittite. Abbiamo sperato che con il femminicidio di Giulia Cecchettin potesse cambiare qualcosa. E qualcosa effettivamente si è smosso: i cortei, le piazze piene, le scuole che facevano rumore anziché silenzio. E ora? E ora ripartiamo da lì, insieme a Unite. Azione Letteraria, e le sue oltre cento fra scrittrici e giornaliste che hanno preso parola, con Amnesty International e le sue campagne e con le associazioni che si occupano nel concreto della violenza di genere. E con tutti i cittadini e le cittadine. Perché la violenza non è un problema solo delle donne, ma di tutti.»
Con la moderazione di Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani, intervengono: Leila Belhadj Mohamed, giornalista esperta di migrazioni, diritti umani e geopolitica; Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia; Laura Bosio, scrittrice e editor, fondatrice della Scuola Penny Wirton Milano; Francesca Garisto, vicepresidente della Casa delle Donne Maltrattate di Milano; Marta Perego, giornalista e conduttrice televisiva, autrice di “La verità è che non ti piaci abbastanza” (Vallardi, 2022); Irene Soave, giornalista, autrice di “Lo statuto delle lavoratrici” (Bompiani, 2024).
L’ingresso è libero con prenotazione a segreteria@fondazionedirittiumani.org fino ad esaurimento posti.
Immagine in evidenza
Stefania Prandi, Le conseguenze, 2022