Laboratorio: “Lympha – Talismano rivelato”
Tracciando un racconto visivo con ago e filo, tra il mito e il rito, tra l’universale e l’individuale, in un continuo rimando tra interno ed esterno, ogni partecipante realizzerà il proprio talismano.
L’atto manuale del ricamo appartiene alla memoria ancestrale dei popoli e ha la capacità di snodarsi in percorsi imponderabili nel tempo e nello spazio.
Utilizzato spesso in funzione di talismano, come mezzo di intercessione tra il divino e gli uomini, implica e comprende una profonda attitudine al sacro; testimonia inoltre, il tentativo di descrivere minute rappresentazioni del mondo; attraverso la compilazione ritmata dei punti, incanala le energie cosmiche in schemi simbolici riconoscibili, rinsaldando il senso di appartenenza delle comunità.
Talismano discende dal termine persiano telseman o tilsaman, figura magica, e dall’arabo tilsam, un termine che proviene a sua volta dal greco bizantino télesma, ovvero completamento, da teléo, compio, celebro, rendo sacro.
Nell’attuale società funzionale e organizzata, si è quasi totalmente perso il concetto di magia. In tutte le tradizioni antiche, al di là del credo religioso, si riscontra il contatto con un’energia primordiale, un comune sentire ed un’adesione spirituale al tutto, per cui gli eventi, gli oggetti e la vita sono pervasi da un’ intima percezione del trascendente. In Giappone veniva praticato nel periodo Edo (1615-1868) un tipo di ricamo chiamato semamori che significa protezione per la schiena; le madri dei bambini giapponesi ricamavano questi simboli sul dorso dei kimono a scopo protettivo.
Svolgimento
L’incontro, a cura di Giuseppina Maurizi, nobilitato dall’aspetto rituale del gruppo, ha lo scopo di facilitare, attraverso un approccio maieutico, l’emersione di simboli inconsci preesistenti, con l’obiettivo di sondare le infinite possibilità di percorsi artistici e simbolici.
Giuseppina Maurizi nasce a Viterbo dove frequenta il Liceo Artistico e successivamente l’Accademia di Belle Arti, attualmente vive a Milano. Da più di vent’anni si occupa di costumi e scenografie principalmente per il Teatro e la pubblicità, collaborando con artisti, produzioni ed eventi nazionali ed internazionali. Dal 2018 inizia un nuovo percorso di ricerca dove sperimenta principalmente il cucito e ricamo attraverso un approccio intuitivo. Predilige supporti fragili ed inutilizzati dove “l’esercizio della delicatezza” diviene principio motore, insieme al recupero delle tradizioni e della memoria. Pratica l’azione rituale del cucito a mano su carta, dove, in un ascolto reciproco con la materia, si sviluppa un incontro ed una dimensione meditativa fuori dal tempo, che riporta alla cura e alla contemplazione. Ama l’aspetto “divino” dell’artigiano, mediatore tra il mondo delle idee ed il mondo sensibile e la sua capacità di vivificare la materia tramite il lavoro.