“L’altra Resistenza: la straordinaria storia di Palma Bucarelli” con Cinzia Spanò
Mercoledì 15 maggio, alle ore 21:00, il Teatro Balzan di Badia Polesine (RO) ospiterà il nuovo appuntamento di Musikè, la rassegna di musica, teatro, danza promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
L’attrice, autrice e attivista Cinzia Spanò presenterà in prima regionale alla “piccola Fenice” del Polesine lo spettacolo Palma Bucarelli e l’altra Resistenza, dove racconterà un episodio meno noto della storia italiana: il salvataggio delle opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale.
Il giorno in cui Hitler invade la Polonia, il Ministro dell’educazione nazionale Giuseppe Bottai manda un ispettore in giro per l’Italia per valutare il grado di sicurezza dei musei. La relazione dell’ispettore è lapidaria: se dovesse scoppiare la guerra, nessun museo, nessuna galleria sarebbe in grado di mettere in salvo il proprio patrimonio di opere d’arte. Si decide, dunque, di spostare tutte le opere più preziose per nasconderle in luoghi in cui possano trovare riparo. Gli scenari dopo l’entrata in guerra cambiano, e a minacciare le opere d’arte non saranno più solo i bombardamenti degli Alleati, ma anche le razzie dei tedeschi. Soprintendenti, direttrici e direttori di musei, storiche e storici dell’arte rischiano la loro incolumità per mettere in salvo i capolavori dell’arte italiana.
Cinzia Spanò racconta questo evento corale e sorprendente dal punto di vista di una grande protagonista: Palma Bucarelli, storica direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Roma, che nascose le opere d’arte nei sotterranei di Palazzo Farnese a Caprarola, in provincia di Viterbo.
La ricostruzione della vicenda, resa possibile grazie all’intreccio di documenti, testimonianze e diari, ci restituisce una parte della nostra storia ancora troppo poco conosciuta e offre nel contempo uno scorcio sull’occupazione di Roma, sulla persecuzione degli ebrei e sull’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Grazie a questa Resistenza “altra”, diversa e complementare rispetto a quella combattuta con le armi, i dipinti e le sculture dei maggiori artisti di ogni epoca sono arrivati fino a noi. Perché «la guerra è orribile dappertutto, ma in Italia quando si combatte è come se si combattesse in un museo».
Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti
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