Mascarilla 19 – Codes of domestic violence
Mercoledì 15 settembre alle ore 18:00 il Teatrino di Palazzo Grassi riapre le sue porte con un nuovo calendario culturale ricco di proposte, in grado di abbracciare tutti i linguaggi della contemporaneità. A inaugurare l’autunno 2021 è un nuovo appuntamento dedicato alle immagini in movimento che segna la prestigiosa collaborazione tra Palazzo Grassi e la Fondazione In Between Art Film che presenta il suo primo progetto di commissione: Mascarilla 19 – Codes of Domestic Violence.
Otto nuove produzioni video, commissionate ad altrettanti artisti internazionali da In Between Art Film, stanno compiendo un tour internazionale per mantenere alta l’attenzione sul dramma degli abusi domestici e sul loro inasprirsi nei mesi di emergenza da Covid-19.
Gli otto artisti invitati a misurarsi con il tema della violenza domestica nell’inedito scenario dell’isolamento mondiale sono Iván Argote (Colombia/Francia, 1983), Silvia Giambrone (Italia/Inghilterra, 1981), Eva Giolo (Belgio, 1991), Basir Mahmood (Pakistan/Paesi Bassi, 1985), MASBEDO (Italia, Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970), Elena Mazzi (Italia, 1984), Adrian Paci (Albania/Italia, 1969) e Janis Rafa (Grecia, 1984).
Dopo le tappe di Roma, MAXXI Museo delle Arti del XXI Secolo, e Firenze, Lo schermo dell’arte – Festival internazionale di cinema e arte contemporanea, Mascarilla 19 arriva al Teatrino di Palazzo Grassi per testimoniare “l’emergenza nell’emergenza” attraverso sensibilità e linguaggi differenti, dalla denuncia di natura documentaristica all’interpretazione simbolica e psicologica delle dinamiche relazionali. In questa occasione sette degli otto film realizzati per il progetto saranno proiettati al Teatrino di Palazzo Grassi: Espacios Seguros di Iván Argote, Domestication di Silvia Giambrone, Flowers blooming in our throats di Eva Giolo, Sunsets, everyday di Basir Mahmood, Daily Routine di MASBEDO, Muse di Elena Mazzi, Vedo rosso di Adrian Paci.
Mascarilla 19 (Mascherina 19) è il nome della campagna lanciata dal premier spagnolo Pedro Sanchez, che non solo accoglie l’appello del Segretario Generale dell’ONU Antonio Gutierrez, ma dà conto dello spaventoso aumento di abusi durante la pandemia, quando molte donne, a causa del lockdown, si sono ritrovate prigioniere delle mura domestiche e impossibilitate a richiedere aiuto. È nato così un S.O.S. segreto, una parola in codice che le vittime di violenza potevano usare con il personale di tutte le farmacie in Spagna, permettendo così l’avvio di un protocollo d’emergenza.
Nelle opere del duo artistico MASBEDO l’ambiente domestico come teatro della violenza è indagato attraverso un linguaggio fortemente metaforico e con la tensione narrativa tipica del racconto cinematografico, mentre Basir Mahmood interpreta i meccanismi di produzione della rappresentazione cinematografica come terreno di conflitto sociale, economico e di genere. Se Eva Giolo mette in scena la solidarietà femminile attraverso una frammentazione ritmica e diaristica della narrazione, Adrian Paci evoca il sentimento dell’isolamento fisico e psicologico mettendo al centro della propria opera la voce al posto dell’immagine, mentre Elena Mazzi va alla ricerca delle radici della violenza di genere scavando nel racconto mitologico e nell’archeologia. L’abuso domestico non come fatto privato ma come dimensione pubblica è esplorato da Iván Argote che, connettendo idealmente Parigi e Bogotà, indaga tanto l’attivismo politico quanto la normalizzazione della violenza. Infine, Silvia Giambrone trasforma la casa e la quotidianità dei gesti in un teatro di violenza a tal punto interiorizzata dalla coppia, da permearne i corpi e il linguaggio.
La Fondazione In Between Art Film con il riferimento diretto a questa campagna ha voluto da un lato richiamare l’attenzione su un’emergenza globale, dall’altro dare uno stimolo agli artisti fornendo loro anche un sostegno concreto alla produzione di nuovi progetti quando tutte le produzioni artistiche risultavano sospese.