“Mujeres” di Eduardo Galeano, con Angela Antonini
Donne da ricordare per il loro talento, per il coraggio con cui si sono addossate il peso di una causa, per la fierezza delle loro risposte al potere. Donne che lo scrittore Eduardo Galeano ha immortalato nel suo ultimo libro “Mujeres” e che rivivranno nello spettacolo di Angela Antonini, venerdì 22 marzo in prima nazionale al Teatro Goldoni di Firenze nell’ambito della stagione 2024 del Teatro delle Donne.
Cosa accadrebbe se una donna si svegliasse un mattino trasformata in uomo? E se la famiglia non fosse il campo di allenamento dove il bimbo impara a comandare e la bambina a ubbidire? E se l’innocenza diventasse dignità? Non è solo una questione geografica, in ogni paese c’è un Sud e un Nord, anzi dentro ogni persona. Ci sono uomini di tutte le classi sociali e di ogni nazionalità che trattano le donne come fossero oggetti di loro proprietà: loro sono il nord, le donne il sud.
In questa galleria di ritratti, fugaci e intensi, compaiono centocinquanta figure femminili, donne da ricordare per il loro talento quasi sempre negato: Camille Claudel, Marilyn Monroe, Frida Kahlo, Emily Dickinson, Marie Curie, Rosa Luxemburg, Alfonsina Storni, Rigoberta Menchú, Christine De Paysan, ma anche guerrigliere, streghe e sante il cui nome è stato a lungo dimenticato.
Eduardo Galeano ricostruisce le loro battaglie con la maestria di un cantastorie, di un artigiano del linguaggio, componendo un affresco di storie che attraversano epoche e paesi, celebrando la bellezza di esseri umani che hanno infranto le regole, superato la segregazione, violato le frontiere per difendere una dignità sempre precaria.
Angela Antonini porta in scena la voce e il pensiero delle Mujeres di Galeano, note e meno note. Fa pescare da una scatola un foglietto piegato ad ogni spettatore, ognuno ha la “sua” storia, che l’attrice racconterà, storie che hanno lasciato un segno nella nostra storia, dando così nuova forma al senso comune, ribellandosi ai pregiudizi, cambiando il corso degli eventi, mostrando il lungo e tortuoso cammino per conquistare spazi di libertà.