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"Nelle due mani" di Roberto Boris Staglianò

“Nelle due mani” di Roberto Boris Staglianò

Una tranquilla e ordinaria famiglia moderna: un padre, una madre, due figli maschi e una nonna. Una famiglia con i suoi codici, le routine e i segreti di tre generazioni, spesso in conflitto tra di loro, che convivono e abitano lo stesso spazio. Attraversando le stagioni della vita, dall’infanzia all’età adulta, le persone nascono, crescono, muoiono. Storie di un ciclo eterno che coinvolge e fagocita anche i sentimenti come l’amore, l’odio, la fratellanza. L’attrazione fisica e le reciproche ostilità influenzano e condizionano i fatti concreti, la vita dei cinque protagonisti: Pà, Mà, Caiòn, Abe e nonna Lou. Nella famiglia non così tanto felice di Nelle due mani, una coppia sperimenta la fine della loro attrazione fisica e la crisi del loro rapporto dopo due gravidanze. I due fratelli si misurano, fanno prove di forza e di competizione tra di loro. Lou, la nonna, affronta l’avanzamento della vecchiaia, il declino fisico, senza volere abdicare alla vita.
Fin qui nulla che non possa essere replicabile o adattabile alla realtà di milioni di altre famiglie, ma cosa si nasconde dietro la facciata di una tranquilla e apparente normalità? Ogni personaggio è coinvolto in una partita a due con il suo simile, l’uno diventa l’avversario e il sostenitore dell’altro. Ogni personaggio manifesta la sua ambivalenza tra bene e male, ragione e sentimento, Eros e Thanatos. E i rapporti si incrinano, fino a spezzarsi, ricomporsi e scomporsi nuovamente.

“Nelle due mani” è un’opera prima, al suo debutto, il testo non è mai stato messo in scena né rappresentato.
Nasce come corto teatrale, al termine del lockdown, nell’agosto del 2020.
Due dialoghi concepiti, scritti e rielaborati durante il laboratorio di drammaturgia “Il grande silenzio” condotto da Roberto Scarpetti, al Teatro India, nell’ambito del Festival If / Invasioni (dal) Futuro, a cura di Lacasadargilla.
Quella prima stesura è stata successivamente ampliata e sviluppata, durante l’ultimo laboratorio on-line di scrittura e lettura scenica “Di cosa parlo quando parlo di me”, con la compagnia Frosini-Timpano, nel mese di marzo 2021.
Scrivere è una pratica affascinante e, allo stesso tempo, terribile.
Permette di contemplare la bellezza, di esplorare nuovi spazi del possibile.
Ogni volta, però, chi esercita tale pratica si mette in una condizione di vulnerabilità e di nudità con il proprio sé, senza infingimenti, senza inganno.
Scrivere e recitare, pertanto, risultano essere due attività complementari tra loro.
“Nelle due mani” trae ispirazione dalla storia epica e biblica di Caino e Abele, due fratelli interpretati in chiave contemporanea, con esiti e sviluppi diversi rispetto al racconto originale.
L’opera è una lente di ingrandimento, un testo ambientato in una famiglia dove sono presenti tante contraddizioni, dove crollano progressivamente gli equilibri, dove cambiano le sorti dei protagonisti, in un susseguirsi di imprevisti.
Lungi dal voler essere un trattato sociologico su cosa è la famiglia oggi o cosa è diventata nel corso dei decenni, Nelle due mani vuole essere l’obiettivo, l’occhio indiscreto di una micro camera che mostra come si sono trasformati i rapporti e le relazioni all’interno di essa.
E, soprattutto, uno specchio che mostra quanto siamo coinvolti, quanto siamo responsabili di ciò che volto verso chi guarda: cosa accade fuori e dentro quelle mura domestiche?
Quanto gli altri, loro, somigliano a noi?

dal 7 marzo al 10 marzo 2024
Nelle due mani
Scritto e diretto da Roberto Boris Staglianò
con Giuliano Bruzzese, Simone Della Mura, Pierciro Dequarto,
Margot Ruggiero, Roberto Boris Staglianò
Un ringraziamento per la consulenza a: Giovanna Zanchetta
foto Sofia Pittaccio

The event is finished.

Data

07 - 10 Mar 2024
Expired!

Luogo

ROMA - TEATRO TRASTEVERE
Via Jacopa de' Settesoli, 3, 00153 Roma
Categoria