Oceanbreath: il respiro dell’oceano. Incontro con Max Casacci e Mariasole Bianco
“Io sono l’oceano. Quella salata è la versione di acqua più comune sulla Terra, visto che rappresento il 97% dell’intera idrosfera. Al suo interno sono contenuti, magari in piccolissime quantità, o solo in tracce, quasi tutti gli elementi conosciuti, compresi?quelli preziosi come l’oro. È la presenza del sodio (sotto forma di?cloruro, il comune sale da cucina), del magnesio, del calcio, del potassio e del cloro, fino a circa 35 grammi per litro, che la rende?salata. Per questo non la puoi bere. In profondità, la salinità è più?o meno costante in tutte le parti del mondo, mentre in superficie presenta notevoli differenze, in rapporto ai luoghi – per esempio?– o alle stagioni, visto che molto dipende anche dalla temperatura. Che non è ovunque la stessa”.
“Io sono importante per il clima, quasi cruciale. Sono il più importante serbatoio di anidride carbonica: riesco a immagazzinarne quantità enormi, sottraendola all’atmosfera e mettendola a disposizione di miliardi di minuscoli organismi, che la utilizzano per costruire scheletri e scogliere. Fino a quando assolvo a questo compito la temperatura dell’atmosfera terrestre non crescerà esponenzialmente. Ma siamo al limite: fra breve non sarò più in grado di immagazzinare carbonio e questo equilibrio, che dura da milioni di anni, si romperà”.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, Terra Madre vi propone un dialogo che verte sul tema delle acque salate, e dei suoni dell’oceano.
Con: Max Casacci, cittadino da sempre, musicista e leader dei Subsonica. Autore di Earthphonia per Slow Food Editore e Mariasole Bianco, biologa marina e divulgatrice scientifica con una grandissima passione per il mare e la sua tutela
Modera: Paula Barbeito, coordinatrice della campagna Slow Fish.
Foto di Emiliano Arano da Pexels