On Art Pesaro. L’arte legge il mondo
Domenica 27 ottobre, alle ore 11, presso il Teatro Sperimentale di Pesaro, prende il via la nuova iniziativa congiunta di Intesa Sanpaolo e Marsilio Arte, “On Art Pesaro. L’arte legge il mondo”, un ciclo di lezioni pensato per interpretare il presente attraverso la chiave dell’arte, realizzate nell’ambito di Pesaro Capitale della Cultura 2024, di cui Intesa Sanpaolo è Main Partner.
Le lezioni, condotte da alcune tra le più autorevoli figure del mondo artistico e culturale, si collegano, pur nell’eterogeneità degli ambiti disciplinari, al tema “La natura della cultura” di Pesaro Capitale della Cultura 2024, e sono supportate e accompagnate da un racconto visivo che rinsalderà il legame tra parola e immagine, stimolando il coinvolgimento del pubblico in un luogo votato per sua stessa natura alle esigenze e alle logiche della collettività.
Si comincia il 27 ottobre con Stefano Mancuso, scienziato e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV), che propone una riflessione intitolata “L’uomo è misura di tutte le cose”, una massima sofista che abbiamo applicato a tutta la realtà. Mancuso s’interroga sulla centralità dell’uomo divenuto metro di tutto ciò che è, anche nel mondo dell’arte. «Piante, paesaggi, animali, uomini: questa la gerarchia da applicarsi, a salire, nel mondo dell’arte secondo quanto teorizzato – sottolinea Mancuso – nel 1666 da André Félibien, storico di corte di Luigi XIV: “Chi crea paesaggi perfetti è al di sopra di un altro che produce solo frutti, fiori o conchiglie. Chi dipinge animali vivi è più stimato di quelli che rappresentano solo cose morte e immobili; e siccome la figura dell’uomo è l’opera più perfetta di Dio sulla Terra, è anche certo che colui che si fa imitatore di Dio dipingendo figure umane, è molto più eccellente di tutti gli altri…”. E se ci lasciassimo, invece, ispirare dalle piante?».
“Tutte le immagini scompariranno” è il titolo dell’appuntamento con la scrittrice, direttrice artistica e curatrice editoriale, Chiara Valerio, il 10 novembre. «Cambia la realtà quando cambiano le parole? E come?» – si chiede Valerio. «A leggere Calvino o Saramago (penso a una delle Lezioni americane, L’esattezza, e a un romanzo, Storia dell’assedio di Lisbona) sembra cambi tutto, la vicenda privata dei personaggi e la Storia. E quanto siamo in grado ancora di descrivere con le parole ciò che abbiamo intorno, visto che non facciamo altro che scattare fotografie (spesso un selfie)? E se siamo ancora in grado, come cambieranno le immagini d’arte fatte con l’AI – copie e invenzioni – quando per ottenerle dobbiamo scrivere, cioè descrivere con le parole?».
Il 24 novembre On Art ospita Laura Pepe, storica e studiosa del mondo classico, docente di diritto romano e diritti dell’antichità all’Università degli studi di Milano, che, attraverso grandi autori classici come Ovidio e Lucrezio, nella sua lezione dal titolo “Uomo e Natura nel mondo classico” tratta la complessità del rapporto tra uomo e natura.
«Tra uomo e natura può esserci continuità – osserva Pepe. Lo spiega bene Ovidio, nelle sue Metamorfosi, quando racconta di esseri umani trasformati in alberi, in fiori, in sassi, in animali; come se la trasformazione degli uni negli altri fosse il segno di una integrazione capace di superare e annullare la morte. Ma il rapporto può essere anche discontinuo, se non conflittuale: la natura è matrigna – diceva Lucrezio – e per sopravvivere e progredire l’uomo deve combatterla e dominarla; deve opporre alla natura la sua cultura».
Chiude il ciclo, il 1° dicembre, la lezione con “Come si guarda un paesaggio. (Nature artificiali e artifici naturali)” di Riccardo Falcinelli, celebre graphic-designer, autore e docente di Psicologia della percezione alla facoltà di Design ISIA di Roma, un’indagine sullo sguardo fotografico contemporaneo.
«Ogni giorno migliaia di persone scattano foto dei luoghi che visitano o che colpiscono il loro sguardo – afferma Falcinelli. In vacanza, durante i viaggi, in luoghi esotici, ma pure in città. Orizzonti, cieli, spazi naturali, distese marine e stradali. Dal punto di vista formale queste immagini appartengono a quel reame storicamente battezzato “paesaggio”. Uno dei generi più frequentati dalla pittura degli ultimi quattrocento anni. Certo, osservando una foto delle vacanze postata su Instagram forse non viene in mente di legarla a un bosco di Corot o a una montagna di Cezanne, eppure il dispositivo è simile. Anche perché il nostro sguardo fotografico è inevitabilmente condizionato dalle immagini che abbiamo visto, magari inconsciamente (inclusi i paesaggi che popolano i film o quelli nei musei). Ma come si guarda davvero un paesaggio? E qual è la differenza (se c’è) tra queste nostre foto contemporanee e quei luoghi del passato?».
Un mosaico di pensieri e punti di vista sul mondo elaborati da quattro personalità d’eccezione, appartenenti ad ambiti di ricerca differenti e trasversali che rispecchiano il criterio multidisciplinare alla base di On Art Pesaro.
Informazioni e modalità di partecipazione
L’ingresso per partecipare agli appuntamenti è gratuito, fino a esaurimento posti;
per prenotazioni e diretta streaming
Immagine in evidenza
Stefano Mancuso