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“Onde”, piccola opera 0-3 anni con voci e strumenti dal vivo
La storia di una bambina e della sua scoperta del mare è al centro dello spettacolo di teatro e musica “Onde”, piccola opera 0-3 anni con voci e strumenti dal vivo co-prodotta da Compagnia Teatrale Petra, Compagnia Teatrale L’Albero e Orchestra Senzaspine, che andrà in scena domenica 9 febbraio 2025, presso il Cecilia – Centro per la Creatività di Tito, con una doppia replica alle ore 11 e alle ore 17.
Ispirato al silent book “L’onda” di Suzy Lee, “Onde” è uno spettacolo multisensoriale pensato per i piccolissimi, in cui musica, immagini e movimento si fondono, per offrire un’esperienza capace di stimolare la curiosità e l’immaginazione. La storia raccontata è quella di una bambina e del suo incontro con il mare, che la porta ad attraversare un confine, a fare esperienza, a conoscere.
Da un’idea di Compagnia Teatrale Petra, curatela Vania Cauzillo, Antonella Iallorenzi, Alessandra Maltempo, con Graziana Palazzo, Laura Sacco, Margherita Valtorta, composizione Tommaso Ussardi, musiche dal vivo Claudio Cauzillo, design delle scene Gabriella Mastrangelo, Antonio Guerrieri, realizzazione scene Veronica Scardillo in collaborazione con Officina Creativa S. C. S. Made in Carcere Matera, cura tecnica Angelo Piccinni.
Lo spettacolo nasce da un lavoro di ricerca musicale e pedagogica specifico sulla fascia 0-3 anni, finalizzato alla creazione di un’opera musicale fruibile non solo attraverso l’udito, ma anche con la vista, il movimento, il tatto, e sviluppato all’interno del progetto “Grow – Inclusive Opera”, promosso da Orchestra Senzaspine, Compagnia Teatrale L’Albero, World Music Academy e Teatro Duse e finanziato dal programma Boarding Pass Plus 2022-2024 del Ministero della Cultura.
In “Onde” il mare è l’elemento naturale che contiene e risveglia una serie di emozioni e stati d’animo contrastanti: la curiosità, la fascinazione, la voglia di giocare, ma anche l’ignoto, la paura, il bisogno di scappare. Ma il mare, attraverso quello che è lo strumento di esplorazione e di conoscenza del sé e del mondo che è il gioco, segna anche il confine tra reale e immaginario. Il limite, quindi, non come linea invalicabile, ma come superamento necessario alla trasformazione, che cambia e lascia sempre in dono un tesoro da custodire.
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