“Oscar e Bosie” di Paolo Orlandelli
“Oscar e Bosie” è un reading comparativo dei testi scritti rispettivamente da Oscar Wilde (De Profundis) e Lord Alfred Douglas (Io e Oscar Wilde) nei quali emerge l’amaro risvolto del loro rapporto al contempo struggente e profondo.
È un contrappunto perfetto, un’intermittenza dialogica come falso e vero, una partitura drammaturgica lacerante che mette in evidenza i punti di vista dei due uomini con riferimento al periodo della loro conoscenza.
Oscar Wilde incontra Lord Alfred “Bosie” Douglas nel 1891.
Bosie è giovanissimo, ha 21 anni e studia a Oxford.
Poeta di talento, diventa inesauribile fonte d’ispirazione dello scrittore, suo amante e genio.
Quando Wilde, nel 1895, perse il processo di diffamazione intentato contro il marchese di Queensbury, che a sua volta lo aveva accusato per via dell’omosessualità che non poteva più tenere nascosta a causa della notorietà acquisita con romanzi e opere teatrali, venne incarcerato.
Wilde rimase in prigione, per due anni, scontando la sua condanna per perversione sessuale e sodomia.
Divenne così un miserabile agli occhi della società che prima lo aveva lodato e così, l’artista fu dimenticato.
In prigione scrisse la lettera che diventò appunto il De Profundis.
Spettacolo nell’ambito della rassegna teatrale “Artemia+” a tematica LGBTQ+ che ha lo scopo di utilizzare il teatro, come mezzo per “raccontare”. Teatro per
abbattere pregiudizi, per difendere ogni diritto, per avvicinare storie lontane dalle proprie. Per immedesimarsi e rendersi conto che nella diversità e nell’accettazione di essa, alberga la possibilità di crescita personale, culturale e sociale.
“Artemia+” è patrocinata dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli,