Premiazione dei vincitori della nona edizione di “Plutôt la vie… plutôt la ville”
Mercoledì 11 dicembre alle ore 11, l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ospiterà la premiazione dei vincitori della nona edizione di “Plutôt la vie… plutôt la ville”. Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica.
L’evento vedrà la partecipazione di Claudia Losi, artista che realizza progetti pluridisciplinari spesso di lunga durata, nel corso dei quali attiva diverse forme di collaborazione – tra cui il cammino, il fare manuale e il canto corale – creando reti e intessendo storie. Nella conversazione dal titolo I bambini girano su se stessi, gli adulti hanno le vertigini, Losi presenterà la sua ricerca artistica privilegiando il tema dell’acqua e del movimento continuo che contrassegna questo elemento. Ad intervenire nel racconto, saranno le “voci parlanti” Cosimo Chirico, Elisa Dunia Costa, Elysee Farazmand, Serena Galimberti, Vivienne Taloni.
Il Premio Roberto Daolio è stato istituito nel 2014, a un anno dalla scomparsa del critico e curatore d’arte a cui è dedicato, per iniziativa della famiglia che ha trovato anche il sostegno del network Little Constellation della Repubblica di San Marino e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna; è a favore di studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, con l’intento di favorire l’interesse per la ricerca artistica orientata alla crescita dell’arte pubblica. Il riconoscimento, infatti, intende essere uno stimolo per i giovani artisti dell’Accademia a sviluppare la ricerca e la pratica artistica contemporanea nel contesto pubblico ed esplorare le potenzialità dell’arte pubblica nel suo più ampio agire sociale, politico, estetico e teorico.
Grazie a questo premio, la giuria presieduta da Mili Romano e composta da Stefano Daolio, Rita Canarezza & Pier Paolo Coro /little constellation/, Alessandra Andrini, Graziella Battaglia, Maria Rita Bentini, Annalisa Cattani, Gino Gianuizzi, Eva Marisaldi, Roberto Pinto, Giovanna Romualdi, conferisce una borsa di 3.000 euro offerta dalla famiglia Daolio e una residenza di 15/30 giorni in Islanda presso il SÍM Residency di Reykjavík, frutto della collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna con il network Little Constellation, con cui Roberto Daolio ha collaborato negli ultimi anni.
Titolare della cattedra di Antropologia culturale presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dal 1977 al 2012, Roberto Daolio (1948-2013) ha portato avanti dalla fine degli anni Settanta un’intensa attività di critico e curatore, collaborando con importanti istituzioni quali il MoMA PS1, la Biennale di Venezia, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Antonio Ratti, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, ViaFarini e Careof. Ha scoperto e sostenuto numerosi giovani artisti e curato diverse manifestazioni di arte pubblica, tra cui il workshop internazionale tenuto a Parigi (e la successiva mostra alla galleria Neon di Bologna) che ha dato il titolo al premio.
I giovani talenti vincitori della nona edizione di “Plutôt la vie… plutôt la ville. Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica”sono: Gianlorenzo Nardi e Tommaso Silvestroni per il progetto Tunnel (primo premio) e Martina Lupo per il progetto Tracce di città (secondo premio).
Il duo Nardi-Silvestroni propone un progetto di arte pubblica per la città di Bologna che interessa il sottopassaggio ciclo-pedonale di via Bovi Campeggi, punto di convergenza dei canali delle Moline e del Cavaticcio, sede del primo porto medievale del Maccagnano, oggetto di manutenzione volontaria da parte dei residenti del quartiere e già campo di sperimentazione per i due giovani artisti. Secondo una visione collaborativa e multidisciplinare, i due artisti immaginano la trasformazione di uno spazio, articolando il proprio intervento come un susseguirsi di azioni condivise tra artisti, musicisti, antropologi, climatologi, cittadine e cittadini.
Martina Lupo, dopo un’approfondita ricerca sui corsi d’acqua presenti nel sottosuolo di Bologna, che nel tempo si sono presentati in tutta la loro criticità minacciosa, con tocchi poetici e leggeri propone di rendere i chiusini dei tombini elementi di orientamento nello spazio evidenziando con colori fluorescenti i diversi pattern delle superfici, tracce di luce nel buio che segnalino la presenza dei corsi d’acqua sottostanti e sollecitino negli abitanti di alcuni quartieri consapevolezza storica e al contempo il possibile rischio.
Una menzione speciale è stata assegnata ai progetti di Maria Krymskaya (Progetto Zero), Enrico Scapinelli (E in questo chiaroscuro nascono), Matteo Lisanti (Campodimarte).
Nel corso della cerimonia, Rita Canarezza e Pier Paolo Coro Little Constellation, racconteranno da quale esperienza nel loro percorso artistico nasce il secondo premio, che consiste della residenza di due oppure quattro settimane presso SÍM Residency, il programma internazionale artist-in-residence per artisti multidisciplinari e professionisti della cultura a Reykjavik, in Islanda.
Immagine in evidenza
Claudia Losi, Worlds, 2022