Presentazione libro: “Un mondo di mondi. L’avventura umana dalla scoperta dell’agricoltura alle crisi globali contemporanee”
Qual è il debito culturale dell’Occidente verso grandi civiltà del passato come quella cinese, araba o persiana? Che rapporto c’è fra la caduta dell’Impero romano e il cambiamento climatico?
Per dare una risposta a queste ed altre importanti domande, il Centro Missionario PIME di Milano invita alla presentazione del libro “Un mondo di mondi. L’avventura umana dalla scoperta dell’agricoltura alle crisi globali contemporanee” di Massimiliano Lepratti e Giorgio Riolo, (Asterios, pagine 400 € 28, 50), un testo che intende trovare nel passato le ragioni dei grandi temi del presente e, al contempo, fornire gli elementi per riflettere collettivamente sulla storia futura dell’intero pianeta.
Sabato 5 Febbraio, ore 16 alla Sala Girardi del Centro PIME, lo scrittore Giorgio Riolo e Renata Caselani. docente di Storia e Letteratura italiana dell’Accademia Senza Frontiere del centro Pime, presenteranno insieme ad Andrea Zaniboni, responsabile Cultura del Centro Pime, questo un saggio divulgativo che, a partire dalla rivoluzione neolitica, abbraccia l’intera avventura del genere umano nei cinque continenti attraverso gli ultimi 70. 000 anni.
La narrazione si sviluppa intorno a tre grandi temi: il rapporto dei gruppi umani con i cambiamenti climatici, la nascita e lo sviluppo delle disuguaglianze economiche, sociali e di genere, la storia dei processi migratori e delle progressive interconnessioni tra i popoli.
“Il libro si rivolge al grande pubblico, ovvero a lettori e lettrici di ogni età e preparazione interessati alla storia, alla politica e ai problemi contemporanei. I quesiti del nostro tempo infatti ci permettono di comprendere le dinamiche responsabili della nascita del mondo in cui viviamo oggi, una realtà che deve moltissimo anche ad altri popoli e culture – spiega Riolo- basti pensare all’’Europa: per molti secoli il nostro continente ha avuto un ruolo marginale e gli sviluppi decisivi sono avvenuti in altre aree del pianeta come la Cina, dove erano già ravvisabili dei prodromi di capitalismo, l’ India, sede di una grande produzione manifatturiera, o il mondo arabo e islamico, culla di una fiorente vita intellettuale. Purtroppo, come ben sappiamo, l’imperialismo e il colonialismo hanno interrotto lo sviluppo di queste civiltà e oggi la loro storia è stata rimossa dai nostri manuali, basati esclusivamente su una visione eurocentrica e occidentalocentrica ”