Proiezione: “The truth on Sendai City”, il lungometraggio di Marco Bolognesi
Debutta in anteprima assoluta al 24° Trieste Science+Fiction Festival (in concorso nella sezione Méliès Competition – Neon), “The Truth on Sendai City” il primo lungometraggio dell’artista e regista Marco Bolognesi, un’affascinate opera di animazione, ambientata in un futuro distopico e surreale, che si sviluppa tra arte contemporanea, cinema d’animazione e fumetto, mescolando tecniche artigianali con tecniche digitali. Realizzato con la fotografia di Daniele Ciprì e con le voci, tra gli altri, per la versione inglese, del celebre autore di fantascienza Michael Bruce Sterling e della scrittrice e attivista femminista Jasmina Tesanovic, il film sarà presentato alla presenza dell’autore domenica 3 novembre, ore 17:00, al Teatro Miela di Trieste.
“The Truth on Sendai City” è il quinto lavoro cinematografico di Sendai City: The Truth un progetto multidimensionale sviluppato attraverso una vasta gamma di formati espressivi che raccoglie e racconta l’antologico lavoro dell’artista Marco Bolognesi che con l’aiuto dei suoi quadri, delle fotografie e delle sculture, anima e muove una città mondo, creata minuziosamente negli ultimi vent’anni, Sendai City: una megalopoli post punk nata dalla sconfinata immaginazione di Bolognesi – il nome è preso dalla Trilogia dello Sprawl di William Gibson – che diventa un universo in cui ogni suo progetto fotografico, pittorico o di installazione, realizzato dal 2002 in poi, prende forma.
All’interno di questo progetto multimediale, il film The Truth on Sendai City rappresenta un punto focale, in cui l’autore integra e da vita alle diverse componenti artistiche. La narrazione è suddivisa in tre capitoli, Amore Potere e Libertà, che si svolgono nella medesima unità di tempo e di spazio e in cui il diverso sguardo dei tre protagonisti sulla stessa situazione restituisce ogni volta una visione differente dell’accaduto: l’amore del sergente Orange per la compagna di una vita (nel primo episodio), la bulimica ricerca di potere della comandante Eva Sanchez (nel secondo episodio) e infine il bisogno di libertà della ribelle Syan (nel terzo episodio). A fare da sfondo, Sendai City, la città mondo complessa e ipertecnologica, abitata da donne mutanti, cyborgs, umani, robot e navi spaziali, il cui creatore e padrone unico è il Grande Cervello, un essere in continua espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi che vivono nel sottosuolo.
Oltre a raccogliere l’eredita` di tutta la narrativa cyberpunk, con omaggi a James Graham Ballard, William Gibson e Bruce Sterling, il film è un esplicito tributo al cinema di fantascienza anni ’60 e ’70, come quello di Antonio Margheriti, Roger Corman e Mario Bava, che Bolognesi sceglie proprio come materiale di partenza per realizzare la sua opera. Utilizzando una tecnica sperimentale unica, che unisce 2D e 3D e tecniche artigianali con tecniche digitali, Bolognesi seleziona centinaia di fotogrammi da film di fantascienza anni ’60 e ’70, per poi rielaborarli e riassemblarli, e creare così una storia inedita.
Grazie a questa particolarissima tecnica che il curatore e studioso Valerio Deho definisce “affascinante in quanto la tecnologia digitale convive con la colorazione a mano dei fotogrammi, secondo una tecnica raffinata, artigianale (ipotecnologica) che ricorda non solo gli esordi del cinema alla fine dell’Ottocento, ma che fu adoperata in chiave visionaria dallo stesso Georges Me´lie`s, che produsse alcuni film colorati con questa tecnica” Bolognesi crea un cast stellare per il suo film, in cui i volti dei protagonisti da lui disegnati sono riconducibili ai grandi attori protagonisti dei film che hanno caratterizzato il determinato periodo storico a cui fa riferimento: è così che il personaggio animato di Eva Sanchez ha il volto dell’attrice Lisa Gastoni mentre la ribelle Syan ha il volto di Barbare Steel.
Artista dallo sguardo visionario e innovativo, Marco Bolognesi esplora i confini del futuro, della tecnologia e dell’identità umana attraverso un linguaggio visivo in continua evoluzione. Le sue opere, dalla video arte ai film d’animazione fino a installazioni immersive, sono state ospitate in prestigiose istituzioni artistiche, quali il Museo di Arte Contemporanea di Roma (MACRO), La Nuova Pesa e il Palazzo delle Arti di Napoli, e hanno rappresentato l’Italia in contesti internazionali come la Bienal de Curitiba e la Biennale Italia-Cina. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in collezioni permanenti di alto profilo, come quelle del Ministero degli Affari Esteri italiano, del Musée de la Photographie a Bruxelles e del Museo Oscar Niemeyer in Brasile. In campo editoriale, ha pubblicato la graphic novel cyberpunk Protocollo (Einaudi, 2009), in collaborazione con Carlo Lucarelli, e la monografia Sendai City (NFC, 2014) con Valerio Dehò come curatore. Tra i riconoscimenti ottenuti con le sue opere cinematografiche, spiccano i premi ai Canadian Cinematography Awards, agli American Filmatics Arts Awards e al Video Art and Experimental Film Festival di New York, al San Francisco Another Hole in the Head Film Festival e al L.A. Sci-fi & Horror Festival. Nel 2017 fonda a Bologna Bomar Studio società con cui produce e distribuisce i suoi lavori di videoarte e di cinema sperimentale.
“The Truth on Sendai City” vede collaborare per la prima volta Bolognesi con uno dei più apprezzati uomini di cinema del panorama non solo italiano, Daniele Ciprì, qui nelle vesti di direttore della fotografia. Tra gli altri professionisti che hanno lavorato al film, Michael Bruce Sterling, scrittore di fantascienza, saggista, cofondatore e ideologo del genere cyberpunk, che nella versione inglese, ha prestato la voce al personaggio di Orange; Jasmina Tesanovic, scrittrice, attrice teatrale, regista, attivista politica, che sempre per la versione inglese, ha dato la voce a Eva; Roman Testoni, art director, showrunner, animatore e modellista, da 30 anni nel campo dell’animazione tridimensionale e bidimensionale, analogica e digitale, che ha curato l’animazione; Riccardo Nanni, compositore e musicista, sua Mueve la Colita, inserita nella colonna sonora de La Grande Bellezza di Sorrentino, che ha seguito il sound design e composto la colonna sonora originale; Paolo Marzoni pluripremiato montatore, candidato con L’uomo che verrà di Diritti ai Davide di Donatello come miglior montaggio; e Nicoletta Vallorani, professoressa, ricercatrice, scrittrice e traduttrice, che ha seguito la revisione della sceneggiatura.