“Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte” di Simone Corso
Nel maggio del 2019 Antonio Stano morirà all’ospedale di Taranto dopo aver passato giorni dentro casa senza sfamarsi. A Manduria, dove abitava, Antonio era chiamato il Pazzo e questo bastava a tutti gli altri per “collocarlo” all’interno della comunità, riducendone il suo ruolo, nei risvolti più tragici di questa vicenda, a quello d’oggetto del giogo d’una squadra di giovani tra i 16 e i 22 anni che lo perseguitavano col fine di poter filmare e condividere su WhatsApp le loro azioni. Antonio, per sfuggire loro, si era chiuso dentro casa senza più mettere piede fuori.
“Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte” prende forma da questa vicenda senza volerne tracciare la cronaca, ma cercando piuttosto di indagare le dinamiche sociali che la connotano: i beni di consumo e la cultura audiovisiva prima, i social poi, sono lentamente entrati a far parte di noi stessi, del modo in cui ci rapportiamo gli uni agli altri, col rischio pressante di marginalizzare il singolo dentro la sola forma dello spettatore, chiuso dietro delle porte sbarrate a fare da guardia ai propri averi o dietro degli schermi dietro cui imparare a recitare un nuovo sé stesso.
NOTE DI REGIA
I mutamenti sociali che hanno coinvolto la nostra società dal primo dopoguerra sino ad oggi (con l’espandersi delle reti di comunicazione, i media sempre più presenti e aderenti al nostro quotidiano, il linguaggio pubblicitario che, col tempo, è andato via via a conformare significati e problematiche alle categorie della brevità e della semplificazione) hanno influito sull’acuirsi delle differenze sociali e sfibrato i lacci che ricamano il tessuto della comunità cui ognuno di noi appartiene. Il potere dell’avere premia il singolo omologando, di contro, tutti, su una stessa scala di bisogni.
Nel mondo degli spett-autori, in cui continuamente tutti guardiamo e produciamo contenuti, rappresentiamo e auto-rappresentiamo la nostra vita, lo spettacolo sceglie di mettere l’accento su questo cambiamento culturale della nostra epoca imbastendo un dialogo onesto tra scena e platea che tenta di far diventare l’evento teatrale un’occasione assembleare di indagine e confronto oltre che di spettacolo.
23 – 25 febbraio 2024
Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte
una creazione also.known.as.
testo e messa in scena Simone Corso
dramaturg Jovana Malinaric
con Carmelo Crisafulli, Paola Francesca Frasca
senza Annibale Pavone
collaborazioni artistiche Gabriele Anzaldi, Luca D’Arrigo, Simone Cammarata
produzione Nutrimenti Terrestri
con il sostegno del Comune di Patti e di Fondazione Orestiadi di Gibellina
Vincitore del Premio #cittàlaboratorio – Orestiadi di Gibellina 2022
Premio Renato Palazzi – Tindari Festival 2022
Finalista Borsa teatrale Anna Pancirolli 2022
Finalista InBox 2023