“Ragazze di vetro”. Spettacolo tratto dal romanzo di Sylvia Plath
“Ragazze di vetro”, parte del Progetto DonneTeatroDiritti, porta in scena al PACTA Salone di Milano dal 30 marzo al 2 aprile uno spettacolo tratto dal romanzo “La campana di vetro” e altri materiali di Sylvia Plath, per l’adattamento di Maddalena Mazzocut-Mis e Sofia Pelczer, sulla vita di due ragazze in lotta contro la depressione.
Esther, vincitrice di un’importante borsa di studio, passa un mese a lottare con la depressione, cercando disperatamente di ritrovare la studentessa grintosa e di successo quale era. La svanita capacità di scrivere, di dormire e di interagire con le persone, la portano a ingoiare un flacone di sonniferi. Il suo corpo viene ritrovato inerte, ma vivo. Da qui ha inizio un lungo calvario tra ospedali, manicomi, privati e pubblici, terapie di elettroshock per aiutarla a ritrovare la voglia di vivere. Nella struttura che la ospita, a grande sorpresa, arriva la sua amica d’infanzia Joan. Anche lei ha tentato il suicidio. Tra il silenzio dell’apatia e la messinscena di una quotidianità fatta di cose banali, ma importanti, Esther e Joan consumano le tragedie delle loro vite.
“La drammaturgia di Ragazze di vetro – spiega Maddalena Mazzocut-Mis, docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano, che ha seguito l’adattamento del testo – vuole focalizzarsi sul tema della depressione giovanile e la fragilità femminile, causate anche dalla difficoltà di coniugare il ruolo della donna con l’ambizione di affermarsi come artista nella società. La figura di Sylvia Plath, Esther nel romanzo, è simbolo di una lotta, interiore e sociale, per l’emancipazione femminile che tuttora ha necessità di essere messa al centro dell’attenzione del pubblico, dovuta alla persistenza della disparità di genere in ambito artistico e lavorativo in generale”.
Dalle note di regia:
Ragazze di vetro racconta, attraverso suoni e immagini, le difficoltà, le fragilità e l’eterna lotta dell’animo di una giovane donna dotata di talento artistico che ha necessità di forzare il limite, spostare il confine, altalenare sopra la linea di passaggio tra la realtà e l’arte, la società e l’individuo, la vita e la morte. Sulla scena una sola attrice si trasforma in tutti i personaggi femminili che circondano Esther, rappresentanti di una società a volte a lei lontani, a volte vicini, visti attraverso uno sguardo offuscato dalla malattia, dalle terapie e dalla consapevolezza di diversità. La fragilità della protagonista si rispecchia anche nel dispositivo scenico che ricrea gli spazi della quotidianità con linee luminose, trasparenze, sospensioni che simboleggiano una contemporanea campana di vetro. L’acqua, la macchina da scrivere, la carta, il vetro conquistano un ruolo centrale per evocare il paesaggio dell’anima e della quintessenza di Esther/Sylvia. La necessità di immergere in modo totalizzante gli spettatori nel mondo interiore della protagonista, porta alla scelta di far fruire lo spettacolo attraverso una ricca drammaturgia sonora. Le voci delle attrici in scena sono accompagnate dai suoni provenienti dall’ambiente e da interventi registrati di Sylvia, circondate dal paesaggio sonoro che richiama il rituale di una quotidianità che si rivela essere irripetibile. Oltre ai suoni, alle voci e a canzoni cantate dal vivo, regna il silenzio.
Dal 30 marzo al 2 aprile 2023
RAGAZZE DI VETRO
dal romanzo “La campana di vetro” e altri materiali di Sylvia Plath
adattamento di Maddalena Mazzocut-Mis e Sofia Pelczer
regia Sofia Pelczer
con Francesca Tripaldi, Viola Lucio
voice off Sara Zanobbio
allestimento Arianna Guaglione e Diego Piemontese
organizzazione Vanja Vasiljevic
comunicazione Veronica Scarioni
progetto grafico Barbara Ansaldi
in ricordo di Sofia Pelczer
produzione Teatro Sguardo Oltre
Inserito in Invito A Teatro
Durata 60′