Reading: “Tina Modotti – Corpi dispersi”
A ottanta anni dalla morte dell’artista italiana, un reading che ripercorre la ricerca di Tina Modotti di quel nuovo linguaggio che riorganizzasse la caoticità della vita e rendesse l’arte qualcosa di vivo e carnale. Una ricerca alimentata dall’esilio tra Europa e Americhe in un periodo, dagli anni Venti agli anni Quaranta, nel quale l’esigenza di testimonianza e di impegno sociale e antifascista si fa straordinariamente forte. Una donna indipendente e consapevole che alimenta una vita di una ricchezza straordinaria e inconsueta, nella quale ogni esperienza – operaia tessile a San Francisco, intellettuale nel mondo borghese, fotografa delle lotte contadine, organizzatrice sanitaria durante la Guerra Civile in Spagna, rivoluzionaria in Messico – si somma alle altre senza mai escludere la precedente.
Una crescita, una progressione, con il corpo di Tina Modotti che incarna, nei cinque tempi successivi ritmati dallo spettacolo scritto e diretto da Silvia Mattioli e interpretato da Laura Landolfi il viaggio, il risveglio, l’amore, la perdita e l’isolamento. L’esilio, la lotta e la nostalgia non possono che essere accompagnati dalla fisarmonica di Guglielmo Fulvi.
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Immagine in evidenza
Tina Modotti in una foto di Edward Weston nel 1921