Spettacolo: “Dopo la pioggia” di e con Chiara Benedetti e Aida Talliente
Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi una Morte.
Questo percorso che racconta la storia di una “relazione”, inizia proprio dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia, in cui lo spazio, oltre al suono delle gocce è abitato dalle note di Debussy, quella musica così cara ad entrambe.
Solo ad un tratto ci si accorge che una di loro si è addormentata per sempre e da quell’istante la pioggia smette di cadere e come in una narrazione cinematografica, improvvisamente torniamo indietro nel tempo, il tempo della loro giovinezza al suono di musiche anni 40 e 50 italiane e straniere che punteggeranno l’intera storia.
Una “storia musicale”, dove le uniche parole poetiche che sentiamo arrivano dall’alto come un narratore esterno che scandisce il tempo che passa e i pensieri delle due.
Un gioco di luci e scritte proiettate nello spazio attraverso vecchie diapositive, conducono lo spettatore nella comprensione di ciò che di volta in volta accade.
E ciò che accade sono momenti di vita quotidiana che avvicinano gli occhi del pubblico a queste due donne in modo affettivo, che permettono loro di assistere ad una relazione delicata, mai in conflitto, fatta di situazioni giocose e leggere.
Lo spirito che muove la ricerca di questo “passo a due” è proprio la leggerezza, il sorriso, la gentilezza, la bellezza.
Vediamo le due donne giovani, vestite di fiori, con abiti uguali, oggetti uguali, quasi fossero l’una una parte dell’altra.
Le vediamo camminare insieme a braccetto spensierate, dondolanti e accompagnate da musiche gioiose, le vediamo danzare in una balera, le vediamo muoversi nella loro “casa”, contente del poco che hanno: una finestra da cui guardare, un giradischi, una piccola tv, uno specchio con le proprie gioie, una tazza di tè, una macchina fotografica, le loro vecchie foto proiettate che a tratti riempiono l’intera scena, e per tutto il tempo, dall’inizio alla fine, la pioggia che cade incessantemente.
Vediamo poi, le due donne invecchiare e ripercorrere le loro abitudini allo stesso modo ma con il peso del tempo addosso.
Ed è quel peso che modifica il loro stare e la loro relazione.
Con una sottile, delicata ma anche amara ironia, ecco che quel mondo fatto di spensieratezza, giovinezza e bellezza, ora comincia a perdere il suo colore, a sbiadirsi, a perdersi e a diventare il “tempo sospeso” della vecchiaia, quel tempo che inesorabile si avvia verso la fine.
Le domande che ci accompagnano in questo “viaggio senza parole” sono legate strettamente alla relazione.
Che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa significa essere sempre in qualche modo complici? Che cosa significa amare davvero l’altro? E che cosa accade quando l’altro non c’è più?
Quella vita intera non è poi così lunga forse, al contrario, ha la durata di un soffio.
Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando non si ha più nessuno, quando si rimane soli? Resta la polvere di ognuno di noi? Restano le presenze? O resta solo l’impossibilità di andare avanti?
Intanto, la pioggia, fuori dalla finestra, smette di cadere.
dal 19 al 22 gennaio
Dopo la pioggia
di e con Chiara Benedetti e Aida Talliente
disegno luci Luigi Biondi
fonica Alessandro Barbina
direzione tecnica Iacopo Candela
elementi scenici Federica Rigon
fotografie Danilo De Marco
organizzazione Cristina Pagliaro
distribuzione Elisa D’Andrea
produzione ariaTeatro