“Tachi: tragitto neurodiverso” di Erika Bettin
Domenica 21 luglio alle ore 19, a Villa Centis di San Martino al Tagliamento (PN), va’ in scena l’anteprima nazionale di “Tachi: tragitto neurodiverso”, restituzione della residenza artistica di danza contemporanea e circo di Erika Bettin, dedicata al disturbo dello spettro autistico, che offre uno sguardo alternativo e inclusivo sulla diversità.
Erika Bettin parte dal suo punto di vista, quello di persona neurodivergente, per condurre lo spettatore all’interno di una mente autistica, che fatica ad approcciare il mondo esterno attraverso le regole implicite della società. Solo all’interno dello spazio sicuro e protetto della scena, queste regole possono essere studiate, comprese e sovvertite.
Lo spettacolo riflette sul confine tra sé e gli altri, tra ‘tipico’ e ‘atipico’, utilizzando la danza come strumento di esplorazione delle proprie percezioni, istinti e stati emotivi, per acquisire consapevolezza delle difficoltà e maggiore conoscenza di sé. Tale approccio viene definito dall’artista Danza Sensibile. Il circo, invece, con le sue rappresentazioni non convenzionali, sfida il reale offrendo un approccio (neuro)divergente, come spiegato dalla stessa Erika Bettin. “Da anni il mio interesse e studio si concentrano sulla danza come pratica di evoluzione e sviluppo della connessione con l’inconscio. Le emozioni si esprimono attraverso il corpo in modo chiaro ma quasi sempre tendiamo a mascherarle, come persona autistica questo approccio non mi appartiene e anzi è il corpo spesso che regola la mia mente e la mia percezione delle emozioni”. Continua l’artista “Il circo si presta maggiormente a rappresentare situazioni surreali in cui il limite fra tipico e atipico è sottile. In un certo senso avverto il circo come un’arte dall’approccio (neuro)divergente fra arti (neuro)tipiche”
L’accompagnamento musicale dal vivo di Mattia Rinaldi è parte integrante dello spettacolo, creando un ponte che permette allo spettatore di immedesimarsi nella protagonista, evidenziando come la musica sia il linguaggio privilegiato per avvicinarsi a un mondo tanto sfaccettato e complesso.
Il progetto è supportato dalla collaborazione con l’Associazione Noi Uniti per l’Autismo Pordenone, facilitando un laboratorio di condivisione delle esperienze con persone neurodivergenti, familiari ed educatori, che con le loro riflessioni partecipano attivamente alla realizzazione dello spettacolo, arricchendo il lavoro e la ricerca dell’artista.
Lo spettacolo è uno degli appuntamenti de La Radice Selvatica ’24.
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Erika Bettin