TeamLab Reconnect: art with Rinkan Sauna
A Tokyo, dove ogni esperienza viene sviluppata in modo del tutto particolare e sperimentata in modalità assolutamente nuove, la lunga tradizione giapponese del benessere viene portata ad un livello innovativo in cui lo spettatore, grazie all’unione di sauna e arte, raggiunge un’elevazione dello stato mentale che lo porta a percepire una sensazione di unità con l’arte stessa, riconnettendolo con il tempo e con lo spazio intorno a sé.
È alla tradizione di Rinkan-Chanoyu del periodo giapponese Muromachi (1336 – 1573), cioè una particolare cerimonia del tè dopo i bagni-sauna nella foresta, che si ispira infatti la nuova mostra – la terza in città – del collettivo TeamLab, un gruppo di specialisti in vari settori, che raggruppa artisti, programmatori, ingegneri, animatori CG, matematici e architetti, i cui sforzi producono innovativi spazi di immersione artistica digitale. Il collettivo ha esposto le sue installazioni in tutto il mondo, anche in Italia nel Japan Pavilion di Expo Milano 2015, e si è guadagnato così tanto successo da avere oggi esposizioni permanenti in Giappone così come in molte altre città del mondo come, Sydney, San Francisco, New York, Instanbul, Melbourne e Helsinki.
Il nuovo progetto TeamLab Reconnect: Art with Rinkan Sauna ha aperto a marzo 2021 a Roppongi, il quartiere della capitale giapponese famoso per la sua grande concentrazione di arte moderna. La nuova struttura accoglie, tra le altre, tre opere del nuovo filone tematico “Supernature Phenomenon”, che uniscono l’arte con la sauna. Il percorso dell’esperienza artistica inizia naturalmente con un cambio d’abito all’ingresso e alterna il passaggio tra sauna e docce fredde alla contemplazione di opere d’arte dedicate. Arte e sauna, un binomio sicuramente inusuale, ai limiti del bizzarro forse, ma che cela un concetto scientifico ben preciso: la “trance da sauna”. L’alternarsi di bagni caldi e freddi – più nello specifico l’esposizione alla sauna, seguita da docce o bagni freddi e infine un riposo con contemplazione d’arte – infatti acuisce i sensi e schiarisce la mente, rendendo possibile concentrarsi sulla bellezza del mondo circostante e aprendo a nuove sensazioni non percepibili nella quotidianità.
La collezione di opere del TeamLab è di straordinaria bellezza e instagrammabilità e non si ferma a Roppongi. Al collettivo sono infatti dedicate ben tre strutture nella città di Tokyo: la nuova, già citata, apertura di Roppongi e altre due strutture monografiche nei quartieri di Odaiba e Toyosu, tutte e due nella Baia di Tokyo. Qui si trovano rispettivamente il Mori Building Digital Art Museum: TeamLab Borderless e il TeamLab Planets Tokyo, due strutture di arte digitale di enorme successo che nel solo primo anno dall’apertura, per entrambi nel 2018, hanno accolto complessivamente oltre 3, 5 milioni di visitatori da tutto il mondo. Una cifra record per una mostra personale, ancora più stupefacente se si tiene conto che il Mori Building Digital Art Museum: TeamLab Borderless ha raggiunto da solo oltre 2, 3 milioni di visitatori in un anno superando persino l’affluenza di oltre 2, 16 milioni di un museo del calibro del Van Gogh Museum di Amsterdam.
Nella struttura di Toyosu, inoltre, il collettivo ha inaugurato dal 7 aprile 2021 un’imponente installazione temporanea all’esterno dell’edificio, “Universe of Fire Particles Falling from the Sky”, questa volta dedicata all’elemento del fuoco. Nel puro stile del TeamLab, anche questa installazione interagisce con la presenza dell’osservatore in uno stato di perpetuo cambiamento.