Teatro: “La bisbetica domata” – Adattamento di Andrea Pennacchi
“(…) Nel testo c’è senz’altro amore, ci sono sincerità e fragilità, ci sono due ragazzi problematici che si incontrano e cominciano una storia a modo loro, cercando uno spazio in una società in cui non si riconoscono. La società di riferimento era ed è quella patriarcale, quella del dovere domestico e muliebre, quella dell’uomo attivo e la donna passiva, è la storia dell’accoglienza, della mitezza, delle qualità femminili, sempre secondo un’ottica esclusivamente maschile.
Il problema quindi non sono Petruccio e Caterina ma il contesto in cui vivono che non è purtroppo lontano da quello di oggi se dimentichiamo le forme e pensiamo alla sostanza.
Il nostro spettacolo è ambientato negli anni ’90, che credo siano stati uno spartiacque fondamentale fra “come eravamo” e come siamo adesso: sono gli anni dell’ascesa di Berlusconi, della crisi economica (il suo inizio), il muro di Berlino è appena caduto e poi ci sono le top model, il grunge, gli uomini sanno di Denim e alla televisione è arrivata Non è la rai.
Gli anni ’90 sono gli anni delle donne bellissime e di plastica, del “celodurismo”, dell’anoressia: ma sono anche gli anni della nostra nostalgia, quando aspettavamo le telefonate sul fisso, quando uscivamo in due sul motorino senza casco, quando andavamo in discoteca la domenica pomeriggio o facevamo i ragazzi del muretto chiacchierando di sogni fino a tardi.
Ne La bisbetica domata c’è tutto questo e c’è Padova che porta con sé la provincia italiana, quella della fabbrica, del duro lavoro, del padre che è fiero della figlia mansueta e vorrebbe liberarsi di quella problematica. Il commerciante che tratta i sentimenti come fossero merce da piazzare. Non c’è niente di antico o polveroso, purtroppo.
Io non vedo bisbetiche. Vedo crisi d’identità, vedo famiglie disfunzionali e uomini che devono dimostrare di avere la situazione in pugno. Vedo tutto quello che ancora, faticosamente, cerchiamo di cambiare.
Bisbetica?”
Silvia Paoli, regista
NOTE DRAMMATURGICHE
“La famosa commedia ambientata a Padova, ammettiamolo, presenta per un pubblico contemporaneo parecchi aspetti problematici: patriarcato, maschilismo, violenza domestica, sembrano renderla indigeribile, a meno di metterla in ‘contesto’ o di invertirne i ruoli, o ancora, di cambiarne il segno in tragedia. Questi perosono falsi problemi, in realta
, le commedie di Shakespeare non sono solo ‘divertenti’ (e lo sono) ma rimandano a un regno della libertaal di la
del mondo in cui viviamo, e dobbiamo accettare “la bisbetica domata” per come la intendeva il suo autore (il quale, peraltro, sembra sempre preferire i personaggi femminili a quelli maschili). Si tratta di una commedia romantica sviluppata a partire da un nucleo fiabesco, con un lieto fine, e non di un dramma sull’oppressione e la violenza domestica, questi aspetti ci sono, ma non nel rapporto tra Petruccio e Caterina.”
Andrea Pennacchi
La bisbetica domata
Spettacolo in streaming
Piattaforma Backstage
di: William Shakespeare
adattamento: Andrea Pennacchi
regia: Silvia Paoli
con: Anna Tringali, Giacomo Rossetto, Massimiliano Mastroeni
voce fuori campo: Andrea Pennacchi
scene: Andrea Belli
costumi: Valeria Donata Bettella
luci: Andrea Patron
direttore di scena: Stefano Razzolini
foto di scena: Serena Pea
distribuzione: Giulia Diomaiuta