Teatro: “No Look” di Marco Mattiazzo
“No Look” è una storia di calcio femminile inserita in un microcosmo particolare: Campo San Cristoforo, un paesino sulla Riviera del Brenta. Con l’occasione di un torneo estivo di calcio, una squadra tutta al femminile scombina gli equilibri della vita di paese e della vita di Cecilia, la giovane barista del Bar Sport.
“Con i mondiali di Francia 2019, per un breve periodo la nazionale femminile di calcio ha appassionato l’Italia con il suo splendido percorso. L’interesse dei media e dell’opinione pubblica per il calcio femminile e per le contraddizioni che si trova a vivere nella nostra società è però velocemente scemato dopo la fine del torneo.
Con No Look abbiamo voluto raccontare la storia di una giovane calciatrice in un piccolo paese italiano, come ce ne sono tante oggi nei nostri campetti di provincia, cercando di soffermarci sulla semplicità e la naturalezza della sua parabola sportiva, sul suo desiderio di tirare calci a un pallone. Certo, esistono eccome le diffidenze, i sarcasmi, i piccoli grandi atti di discriminazione, ma esiste soprattutto un personaggio sfaccettato, Cecilia Longo, che spesso fatica a confrontarsi con la sua stessa passione e che troverà nel torneo comunale di Ferragosto, e nella sua eterogenea squadra femminile, un possibile riscatto”.
Marco Mattiazzo
“Quando abbiamo deciso di parlare di calcio femminile, subito è stato chiaro che dovevamo soffermarci sull’essenza della questione: raccontare di calcio, raccontare di femminile. Se uno spettacolo sul calcio poteva dare (a me e a Marco, il dramaturg) l’impressione di un lavoro alla portata (il maschio italiano per antonomasia ne sa di calcio, a palate), il femminile ci ha portato a rivalutare paradigmaticamente la questione. E quindi una serie di domande sono venute a galla: cosa vuol dire essere calciatrice, oggi, in Italia? Cosa spinge una bambina a giocare a calcio? Che differenze ci sono fra calcio maschile e femminile? Ma soprattutto: perché sono così importanti queste domande? Ed ecco che, man mano che il lavoro avanzava, il femminile e il maschile sono andati intrecciandosi per lasciar spazio solo al vero punto di partenza: il calcio. L’esigenza di riconoscere il gioco come superamento delle differenze di genere. Da qui nasce la storia di Cecilia, una ragazza che ha un portato apparentemente normale, nel senso di ‘nella norma’, ma che ha sepolto non solo le speranze di carriera calcistica, ma anche la gioia del gioco. Il trait d’union di questi elementi, il no look: un gioco di prestigio calcistico, una skill riconducibile a Ronaldinho, il vettore del calcio-gioco-gioia per eccellenza. Il no look è “una magia, la mossa della sorpresa, della meraviglia. Ti indica una strada per poi mostrartene un’altra, completamente diversa.”
Il calciatore che fa un no look ti fa credere di lanciare la palla da un lato, ingannando il diretto avversario, per poi farla passare dalla parte opposta. Un po’ è così che vogliamo affrontare la questione calcio femminile: certo, la storia di Cecilia e del contesto di paesino veneto è la storia che andiamo a raccontare, ma nel distrarre il pubblico, vogliamo palesare quali sono i grandi ostacoli che una ragazza qualunque deve superare, dalla Riviera del Brenta a qualsiasi paese d’Italia, pur di divertirsi giocando a calcio”.
Michele Tonicello
No Look
di: Marco Mattiazzo
con: Eleonora Marchiori
regia: Michele Tonicello
ambienti sonori: Leonardo Tosini
movimenti scenici: Norman Quaglierini
foto: Serena Pea
in collaborazione con: Teatro Stabile del Veneto
progetto vincitore del: bando di residenza “Montagne Racconta”
durata: 1h 20′
Programma
19 Luglio 2021 19:00
20 Luglio 2021 19:00
21 Luglio 2021 19:00