Teatro: “Operette morali” di Giacomo Leopardi
Esattamente due secoli fa Giacomo Leopardi iniziava a lavorare a Le operette morali, una raccolta di dialoghi (filosofici) che affronta con ironia (e leggerezza) temi universali come la morte, il dolore, il piacere, il senso dell’esistenza e il rapporto tra l’uomo e la natura.
Il risultato è un vero e proprio caleidoscopio di situazioni immaginarie in cui si alternano personaggi storici e mitici, spiriti, demoni ed enti fisici.
Da ogni frammento emerge con nitidezza la piccolezza e la limitatezza degli uomini a fronte della loro presunzione di onnipotenza.
Allo stesso modo è possibile leggere in filigrana una laicissima morale al contrario che smaschera tutta una serie di false credenze a cui l’uomo si affidava a inizio ottocento (e alle quali forse si affida ancora).
Ma se Leopardi non fa sconti e ci mette di fronte alla cruda realtà della nostra fragilità e transitorietà, ci suggerisce anche l’unico possibile antidoto a una deriva pessimistica: l’immaginazione e il riso (caratteristiche proprie dell’essere umano che ne compensano la condanna all’infelicità).
Allora è possibile pensare alla celeberrima siepe de L’infinito come un sipario, oltre il quale l’autore immagina vere e proprie scene, brandelli di uno spettacolo impossibile (che ricorda quello di Kostja nel Gabbiano di Cechov) e così il teatro diventa il luogo del possibile per eccellenza, spazio e tempo di liberazione, di ristoro e consolazione (catarsi).
Gli allievi attori si trovano di fronte alla sfida ardua di incarnare e restituire al pubblico una scrittura complessa (Nietszche definì la prosa dell’autore la migliore del secolo decimonono), ma anche stimolante, perché parlare e scrivere in modo articolato significa anche pensare in modo altrettanto profondo.
Un Varietà delirante (in stile Monty Python) che allarga la prospettiva dal qui e ora in cui ci siamo incagliati verso orizzonti molto più ampi, vertiginosi forse, ma anche rigeneranti, per riscoprire che tutte le donne e gli uomini sono uguali: senza empatia non ci può essere via d’uscita.
PROGRAMMA
29 Luglio 2021 19:00
30 Luglio 2021 19:00
31 Luglio 2021 19:00
“Operette morali”
di: Giacomo Leopardi
a cura di: Giorgio Sangati
con gli attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni: Luca Boscolo, Amerigo Cornacchione, Marta Dal Santo, Marta De Rossi, Asja Donadel, Elisa Grilli, Giacomo Mangiola, Marinella Melegari, Alexey Mustyatse, Alberto Olinteo, Chiara Pellegrin, Gregorio Righetti, Maria, Francesca Rossi, Miriam Tartaglia, Marco Volpe, Duccio Zanone
luci: Paolo Pollo Rodighiero
scena: Alberto Nonnato
costumi: Lauretta Salvagnin
aiuto regia: Michele Tonicello
musiche originali: Demiurgency, Duccio Zanone