Terrena – Land Art in Bassa Romagna sulle tracce di Dante
Sono tre gli appuntamenti che dall’8 al 12 settembre vedranno la chiusura di Terrena, il festival di land art della Bassa Romagna quest’anno incentrato su Dante. Le tappe si svolgeranno a Massa Lombarda e Villanova di Bagnacavallo, dove si concluderanno due laboratori creativi, e infine ad Alfonsine, per l’inaugurazione della terza e ultima installazione di Land Art.
Al lavatoio di Massa Lombarda, in via Imola 30, si potranno ammirare i risultati del laboratorio artistico partecipato Cum grano salis condotto dal designer Giovanni Delvecchio in collaborazione con Olfattiva srl e Isia di Faenza. Si tratta di oggetti di privati cittadini che sono stati trasformati in strumenti musicali e saranno presentati mercoledì 8 settembre dalle 18 alle 19:30. Le opere saranno seminate anche nei cortili e nelle case dei privati che hanno collaborato, tutte nei pressi del Lavatoio. In occasione della presentazione, i vari strumenti saranno suonati dai loro creatori in un’esperienza che coinvolgerà olfatto, vista e udito. Infine, il 9 settembre gli oggetti rientreranno nelle rispettive abitazioni creando una mappa emotiva diffusa lasciando memoria e traccia della loro passata presenza.
Per il secondo appuntamento Giovedì 9 e venerdì 10 settembre di settembre Terrena dà appuntamento all’Ecomuseo delle erbe palustri del Comune di Bagnacavallo per il laboratorio di Nicola Genco intitolato “Empìreo negato”. Nelle due giornate, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, i partecipanti costruiranno nove paia di ali con trama di filo di ferro rivestito con carta bianca riciclata e fissata su una struttura a tre piedi in legno. “Le nove ali rappresentano i nove cieli o angeli che chiudono allo sguardo umano la visione di Dio – spiega Nicola Genco -. Il nostro antropocentrismo ci nega il raggiungimento dell’equilibrio del creato, stiamo alterando la visione celestiale dell’ordine naturale delle cose”. Una volta completate, le ali saranno disposte in un cerchio del diametro di circa 10 metri e saranno incendiate. L’evento conclusivo, aperto a tutti, sarà venerdì 10 settembre alle 21, con ritrovo presso l’Ecomuseo, in via Ungaretti 1.
Il laboratorio è aperto a tutti e per iscriversi è possibile contattare l’Ufficio Turismo dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna al numero 0545 280898 (da lunedì a venerdì dalle 9:30 alle 12:30, sabato anche dalle 15 alle 18) o inviare una mail a turismo@unione.labassaromagna.it.
Infine, l’ultimo appuntamento con Terrena sarà ad Alfonsine domenica 12 settembre alle 19 per l’inaugurazione dell’opera Uncielo dell’artista Francesco Arena. L’opera è ispirata al Paradiso dantesco: un blocco di un metro cubo di argilla sulla cui faccia superiore sono incise le parole Uncielo senza spazio tra le due a formare un’unica parola. Il blocco è installato en plein air e lasciato a contatto con gli eventi atmosferici che lo consumeranno, riportando l’argilla di cui è composto alla sua naturale origine di terra e il cielo a cui allude, un altro che si aggiunge a quelli immaginati da Dante nel suo Paradiso, a disperdersi nel vento e nella pioggia. “Alfonsine è il paese natale del poeta Vincenzo Monti, uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo italiano – dice l’artista -, e tra le sue opere è da ricordare la nota traduzione dell’Iliade. Seguendo questo apparente fil rouge di matrice quasi archeologica, che parte quindi da Omero e procede attraverso Virgilio per culminare in Dante, si vuole porre l’accento sulla singolarità di Alfonsine come località ctonia della poesia”.
Terrena – Land art in Bassa Romagna sulle tracce di Dante è un progetto realizzato dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Settore Governance e Comunicazione, Sviluppo e Progetti strategici, con il patrocinio del Ministero della Cultura, con il contributo de La Cassa di Ravenna e in collaborazione con Olfattiva Srl di Massa Lombarda, Isia Faenza Design & Comunicazione e l’Accademia delle Belle arti di Ravenna. L’organizzazione di Terrena è affidata all’associazione UnconventionArt di Roma, sotto la direzione artistica di Carlo Palmisano e la curatela dello storico dell’arte Giuseppe Capparelli.
Immagine in evidenza: Elena Bellantoni