Un convegno e una mostra per la LIV Settimana di Studi della Fondazione di Storia Economica F. Datini
Al via la LIV Settimana di Studi della Fondazione Istituto internazionale di Storia Economica “F. Datini”, in collaborazione con il Comune di Prato, che apre i suoi lavori ufficialmente domenica 14 maggio nella sala maggiore del Consiglio comunale di Prato (a partire dalle ore 17.30) con una prolusione di Philippe Bernardi (professore presso l’Università Paris 1 Panthéon – Sorbonne).
Il titolo della Settimana di Studi scelto dalla Fondazione è “Mezzi di scambio non monetari. Merci e servizi come monete alternative nelle economie dei secoli XIII-XVIII”.
I lavori partono nel Salone Consiliare domenica 14 e proseguiranno fino al 18 maggio nel ridotto del Teatro Politeama Pratese. I partecipanti, provenienti da tutto il mondo (Anversa, Bruxelles, Calgary, Firenze, Genova, Gand, Lione, Londra, Lund, Martinica, Milano, Montpellier, Nashville, New York, Parigi, Philadelphia, Sassari, Staffordshire e Venezia), si confronteranno su numerose tematiche collegate al tema della Settimana di Studi; tra i temi affrontati, di stringente attualità e alto profilo scientifico, “Meccanismi per l’utilizzo di mezzi di scambio non monetari”, “La diffusione dei mezzi di scambio non monetari”, “Natura dei mezzi di scambio non monetari”, e “Usi dei mezzi di scambio non monetari”.
Sempre nell’ambito della settimana di studi, dal 14 al 20 maggio la Fondazione “F. Datini”, in collaborazione con la European School for Training in Economic and Social Historical Research svolgerà il Seminario Avanzato per giovani storici economici dal titolo: “Economic Exchanges”.
LA MOSTRA PRESSO IL MUSEO DI PALAZZO PRETORIO
La Settimana di Studi prevede anche l’allestimento della mostra “L’albero degli zecchini. Moneta e mezzi di scambio alternativi: dalle origini a un futuro da comprendere”, realizzata dalla Fondazione Istituto internazionale di Storia Economica “F. Datini”, in collaborazione con il Museo di Palazzo Pretorio, che apre lunedì 15 maggio e sarà visitabile presso il museo pratese fino al 19 novembre 2023.
Curata da Angela Orlandi, l’esposizione compie un lungo viaggio all’interno dell’affascinante tema del denaro nella storia, e accompagna il visitatore attraverso un percorso che si articola in varie sezioni: dagli oggetti che possono essere definiti come “moneta prima della moneta”, fino a strumenti virtuali come il denaro elettronico e digitale; un lungo excursus nel tempo, un racconto fatto di episodi scelti tra documenti e oggetti conservati in collezioni pubbliche e private, oltre che nei ricchi archivi e musei cittadini.
Una mostra inedita, la prima nel suo genere, che si avvale della collaborazione della Banca d’Italia, dell’Archivio di Stato di Prato, del Museo del Tessuto, del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, della Direzione Regionale dei Musei della Toscana e della famiglia Bernocchi.
Per l’occasione, la Banca d’Italia ha dato in prestito manufatti di una collezione mai mostrata prima, fatta di mezzi di scambio premonetali, che anticipano l’utilizzo della moneta stessa: reperti di ogni tipo, conchiglie, armi e gioielli provenienti da tutti i continenti. L’arrivo della moneta coniata è rappresentato invece dallo statere realizzato in Turchia tra VI e IV secolo a.C., dal denaro di Carlo Magno, che introdusse la lira nel suo impero, e da altri esemplari d’argento.
La famiglia di Mario Bernocchi, compianto imprenditore pratese e celeberrimo collezionista di fiorini d’oro di Firenze, ha messo invece a disposizione numerosi pezzi storici di argento e d’oro.
Per spiegare i meccanismi che consentirono il ritorno alla monetazione aurea, dovuti soprattutto alla forza economica della produzione tessile toscana, l’esposizione si avvale anche di un mantello e alcuni pezzi di panno ricostruiti dal Museo del Tessuto di Prato, come se fossero usciti dalla bottega di Francesco Datini, accanto ai quali sono esposti campioni di stoffa e documenti provenienti dall’inesauribile Fondo Datini.
Grazie alla preziosa collaborazione dell’Archivio di Stato di Prato la mostra raccoglie poi i primi strumenti di pagamento alternativi: lettere di cambio, assegni bancari e ordini scritti collocabili tra XIV e XV secolo.
Il percorso espositivo prosegue poi con la prima banconota al portatore, coniata in Italia dal Regno di Sardegna nel 1746, mentre la conclusione è dedicata al futuro: i pannelli e le teche lasciano spazio alla visione di un filmato realizzato dal laboratorio multimediale dell’Università degli Studi di Firenze, dedicato alle monete immateriali come i bitcoin e le valute digitali.