Visual Arts Picture Show: maratona di proiezioni di IED di Arti Visive
Per il secondo anno consecutivo, IED Milano apre al pubblico il meglio della produzione dei diplomandi e neodiplomati della Scuola di Arti Visive, in una maratona di proiezioni e suggestioni – in programma l’11 luglio dalle 14:30, che coinvolge la gran parte dei corsi Triennali della Scuola oltre al Master in Animation Design.
L’evento rappresenta una ideale prosecuzione degli Open Days online e in presenza, settimana che IED dedica all’orientamento sull’offerta didattica, in programma proprio dall’8 al 12 luglio.
21 opere per 8 ore di spettacolo sullo schermo e nel foyeur del Cinema Anteo: ad accogliere il visitatore, prima delle proiezioni vere e proprie, è anzitutto l’installazione interattiva e multimediale Eterea (corso di Media Design), che vuole sensibilizzare sul tema della percezione dell’aria.
Da qui poi, ci si immerge nel buio della sala: sullo schermo prende forma il mondo dei videogiochi (dal corso di CG Animation) con Etheria – progetto che racconta di un’epoca in cui la tecnologia avanzata si è fusa con l’antica magia, dando vita a una realtà incredibilmente diversificata e complessa – e Broken Chords, che narra il percorso di una bambina trasformata in marionetta in grado di plasmare il suo avvenire grazie alle sue scelte, a volte buone, altre egoiste o sbagliate.
Si prosegue poi con i corti d’animazione in 3D, frutto del lavoro di CG Animator e Sound Designer: Fragile Melody, completamente in stile Cartoon, racconta la vicenda di Melody e della Ballerina dentro il suo Carillon la cui quotidianità è interrotta da un’immagine di guerra; Echo, un cortometraggio 3D nato dall’immaginazione di un mondo meno distante di quanto vorremmo dal nostro, in cui la tecnologia è in grado di simulare qualsiasi persona virtualmente e ancora Strawberry Cake che racconta la storia di Akemi, una ragazza giapponese segretamente innamorata della sua migliore amica, le cui insicurezze prendono forma in un mostro col quale dovrà fare i conti nell’evolversi del racconto.
Si continua poi con i corti d’animazione tradizionale, dal triennale in Illustrazione e Animazione: Un battesimo, racconto del faticoso pellegrinaggio di Icarus e Isaac attraverso il desolato paesaggio post atomico di un futuro lontano; Gorilla’s paradise, in cui un gorilla e una scimmia si ritrovano su un’isola deserta a causa di un incidente aereo, grazie al quale comprendono che l’unico modo per fuggire è collaborare; A perfect storm, che racconta il cambiamento di prospettiva di una cassiera, la cui giornata monotona e triste viene stravolta dalla sfavillante immaginazione della figlia; e ancora Deliverage, che racconta la rabbia e la frustrazione di G, una giovane ciclofattorina; Quel che rimane, la storia di un oste rimasto solo nel borgo natio dove, nonostante la moglie sia venuta a mancare e la figlia sia partita, rimane ancorato alle abitudini di sempre; e Blobo (dal Master in Animation Design), incentrato su una creatura gelatinosa senza una forma definita che deve superare una serie di ostacoli per raggiungere l’obiettivo finale: arrivare sulla sua stella e assumere una nuova forma, per iniziare la sua nuova esistenza.
L’animazione lascia poi spazio ai corti di finzione, dal corso di Video Design in collaborazione con Sound Design: Solo ragazzi affronta le conseguenze che la viralità dei video messi in rete può avere soprattutto sui più giovani; Vortici racconta la storia di due ragazzi alla ricerca del loro posto nel mondo; Correnti narra l’evoluzione di Sofia, una giovane che affronta il dolore per la perdita del padre; La felicità non fa racconto descrive la ricongiunzione di una figlia con sua madre, ancora scossa dalla perdita del marito.
Si passa poi alla docu-fiction con Io sono nessuno, ritratto dell’orafo calabrese Gerardo Sacco, e ai documentari Di Quiete e di Luce, che racconta la vita all’interno di un’abbazia, in cui ognuno è impegnato a svolgere in modo accurato e sereno i propri compiti giornalieri; Paniko, che narra la vita dell’omonimo circo, senza animali, in cui gli artisti propongono uno stile di vita libero da schemi; e infine Ras El Bar, che attraverso il racconto della vita della famiglia Syam riflette la speranza e la perseveranza condivisa da oltre 28.000 palestinesi.
Spazio anche al trailer di un’altra installazione dall’alto valore suggestivo: Muscantara (Video Design), che tenta di far riaffiorare alla memoria collettiva il fenomeno del Tarantismo, rendendo lo spettatore partecipe dei riti che ad esso afferiscono.
Immagine in evidenza
Un frame da Solo Ragazzi, IED