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Giuseppe Baretti, un grande letterato italiano nell’Europa del Settecento

Giuseppe Baretti, un grande letterato italiano nell’Europa del Settecento

Polemizzò in punta di fioretto con Voltaire, ‘reo’ di aver banalmente tradotto gli scritti di William Shakespeare. Difese la grandezza poetica di Dante dalla supponenza degli intellettuali transalpini. Inventò (e usò senza timori reverenziali) la stroncatura letteraria. Fu il primo a credere nella multimedialità e nel giornalismo quali moderni strumenti di divulgazione del sapere.
Il torinese Giuseppe Baretti fu una stella di prima grandezza nel firmamento culturale del Settecento europeo.
Eppure, oggi, è sconosciuto ai più.
A trecento anni dalla nascita si tenta di sottrarlo all’oblio varando un programma di celebrazioni e studi di portata internazionale.
L’apertura sarà venerdì 3 e sabato 4 maggio nell’Area Medicea patrimonio Unesco di Seravezza, in Versilia.

Il convegno del 3 e 4 maggio a Seravezza servirà innanzitutto a far emergere ulteriori dati, fonti storiche e nuove conoscenze su Baretti. Interverranno studiosi delle Università di Torino, del Piemonte Orientale, Bari, Utrecht, Lisbona, Milano, Verona, Pittsburgh, esperti austriaci e olandesi.
Tra le molte presenze di rilievo, quelle di Francesca Luigia Savoia, massima studiosa dell’opera di Giuseppe Baretti, e Luísa Marinho Antunes Paolinelli, insigne docente di Letterature comparate, entrambe componenti del Comitato Nazionale presieduto da Daniela Marcheschi.
Di prestigio, inoltre, i nomi di Bartolo Anglani, Elvio Guagnini, Franco Arato, che a Baretti hanno dedicato studi fondamentali, e di Alberto Sinigaglia, docente di Storia del Giornalismo e insigne giornalista.
Il parterre degli studiosi che si daranno convegno a Seravezza è completato da William Spaggiari, Massimo Prada, Giuseppe Polimeni, Giuseppina Baldissone, Gandolfo Cascio, Corrado Viola, Sergia Adamo, Guido Conti, Ursula Reuter Mayring.
Ci saranno tutti gli ‘storici’ specialisti di Baretti e studiosi che percorreranno campi meno battuti nelle ricerche sull’autore.
I lavori si svolgeranno venerdì 3 maggio dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato 4 maggio dalle 9 alle 13.
Il convegno, valido per la formazione dei docenti, sarà ad ingresso libero e aperto a tutti gli interessati.

La due giorni non mancherà di offrire spunti al più ampio ed eterogeneo pubblico di appassionati e cultori delle lettere.
Giuseppe Baretti fu infatti un personaggio a tinte forti, un intellettuale poliedrico, originale, indipendente, animato da grande vis polemica, curioso e attento ai fermenti della propria epoca.
Fu critico letterario, linguista, traduttore, poeta, scrittore, drammaturgo.
Sferzò i paludati ambienti culturali del suo tempo dalle colonne della rivista «La Frusta Letteraria», che fondò a Venezia nel 1763, un anno in anticipo rispetto al celeberrimo «Caffè» di Pietro e Alessandro Verri.
Viaggiò moltissimo fra Italia, Portogallo, Francia, Spagna, stabilendosi infine in Inghilterra dove conobbe e frequentò preminenti personalità della cultura di quel Paese e dove morì il 5 maggio 1789, lo stesso giorno in cui, a Parigi, Luigi XVI riuniva gli Stati Generali innescando di fatto il processo rivoluzionario.
Benedetto Croce ammirò «la schiettezza e l’acume» di Baretti. Piero Gobetti battezzò proprio «Il Baretti», il periodico letterario che fondò nel 1924.

Venerdì 3 maggio alle ore 21, a chiusura della prima giornata del seminario, il teatro delle Scuderie Granducali di Seravezza ospiterà in anteprima la lettura drammatizzata «Un caos di roba», diretta e interpretata da Marco Solari, insieme con Guidarello Pontani e Alessandra Vanzi, già protagonisti della compagnia teatrale La Gaia Scienza. Lo spettacolo sarà ad ingresso libero

Ufficio Stampa Comune di Seravezza
comune.seravezza.lucca.it

Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura

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