In uno studio di indagine condotto su 200 insegnanti del Regno Unito, il 76 percento degli insegnanti delle scuole secondarie e il 60 percento degli insegnanti delle scuole primarie hanno espresso estrema preoccupazione per l’influenza della misoginia online sui loro studenti. Harriet Over dell’Università di York, Regno Unito, e colleghi presentano questi risultati sulla rivista open-access PLOS One il 26 febbraio 2025.
Ricerche precedenti hanno dimostrato che i giovani studenti sono sempre più esposti a contenuti sui social media creati da influencer misogini, come Andrew Tate e membri del movimento incel. Tuttavia, pochi ricercatori hanno esaminato come l’esposizione alla misoginia tossica online potrebbe influenzare le esperienze e il comportamento di bambini e adolescenti.
Per chiarire, Over e colleghi hanno intervistato 100 insegnanti di scuola secondaria (che insegnano a bambini di età pari o superiore a 11 anni) e 100 insegnanti di scuola primaria (che insegnano a bambini di età compresa tra 4 e 11 anni) nel Regno Unito. L’indagine mirava a catturare le percezioni degli insegnanti sull’influenza della misoginia online sugli studenti.
L’analisi dei dati dell’indagine ha mostrato che il 76% degli insegnanti della scuola secondaria e il 60% di quelli della scuola primaria hanno dichiarato di essere estremamente preoccupati per l’influenza della misoginia online sui loro studenti.
Quando è stato chiesto loro di parlare specificamente delle influenze sugli studenti maschi e femmine, gli insegnanti tendevano a fare riferimento a casi in cui studenti maschi elogiavano idee misogine e adottavano comportamenti misogini nei confronti di studentesse e personale femminile, e a casi in cui studentesse erano vittime di misoginia.
Ad esempio, un insegnante ha riferito di aver sentito uno studente dire che “va bene fare del male alle donne perché lo fa Andrew Tate”, mentre un altro ha riferito che le studentesse erano “preoccupate di venire a scuola a causa di ciò che i ragazzi avrebbero potuto dire o fare loro”.
Il 90% degli insegnanti delle scuole secondarie e il 68% di quelle primarie hanno dichiarato di ritenere che le loro scuole trarrebbero beneficio da materiali didattici specificamente pensati per affrontare l’impatto della misoginia online.
Questi risultati sono osservativi e non confermano una relazione causa-effetto tra misoginia online e comportamento misogino degli studenti. Tuttavia, sulla base dei loro risultati, i ricercatori chiedono ulteriori ricerche sul problema e suggeriscono che affrontarlo dovrebbe essere una priorità assoluta per i decisori politici, gli educatori e gli accademici.
Gli autori aggiungono: “Gli insegnanti riferiscono che gli alunni maschi discutono di influencer misogini con una certa regolarità e che gli influencer misogini sembrano motivare comportamenti discriminatori nei confronti delle coetanee e delle insegnanti donne. Il 76% degli insegnanti della scuola secondaria e il 60% degli insegnanti della scuola primaria hanno riferito di essere estremamente preoccupati per l’influenza della misoginia online nelle loro scuole”.
Accedi all’articolo disponibile gratuitamente su PLOS One
Contatto: Harriet Over, harriet.over@york.ac.uk
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Children in a Classroom, di Michael Anderson (Photographer), Wikimedia Commons (part.)