La Resistenza nelle voci, nelle immagini e nei ricordi di donne e uomini protagonisti della lotta per la democrazia, di storia in storia.
Ci sono incontri indimenticabili con le vicende personali di chi ha messo la propria vita a disposizione del nostro futuro, che si intrecciano con la storia d”Italia e ci portano nei luoghi dei grandi cambiamenti.
La giornalista e scrittrice Vera Paggi, con il suo nuovo progetto podcast “di Storia/in Storia“, in vista dell”anniversario della Liberazione d”Italia del 25 aprile, fa parlare le donne della Resistenza, con la loro scelta consapevole di solidarietà che ha salvato molte vite. Un modello di aggregazione femminile che la Paggi accoglie nei suoi podcast grazie alle testimonianze di Nori Brambilla in Mi chiamo Sandra e Adelina Delponte, in Sebben che siam donne. Poi c’è La guerra di Claudio, Claudio Paggi, della famiglia di ebrei italiani Paggi-Sermoneta. 18 anni e le idee chiare: partecipare alla guerra di Liberazione. In programma fino al 25 aprile la pubblicazione di altri podcast dedicati alla Resistenza.
I podcast di Vera Paggi nascono dall”urgenza di rendere pubblico e accessibile a tutti un racconto del mondo che ci circonda e di cui riusciamo a vedere nella nostra vita quotidiana soltanto una piccolissima parte. Per promuovere quella cittadinanza che passa attraverso la conoscenza del passato e il superamento di pregiudizi e paure, che sempre più si moltiplicano nella contemporaneità.
Nori Brambilla, nome di battaglia “Sandra”, milanese di famiglia operaia, a 20 anni decide di entrare nella Resistenza. Lo farà a Milano, lo dice nel podcast Mi chiamo Sandra, prima nei Gruppi di Difesa della Donna, organizzazione clandestina costituita dai partiti clandestini, poi nella 3° GAP, guidata dal Comandante Visone, al secolo Giovani Pesce, medaglia d”Oro della Resistenza, che sarà al suo fianco per tutta la vita. Catturata dalle SS italiane a Milano, viene torturata e poi deportata nel Lager di Bolzano dove riuscirà a salvarsi (podcast Nori Brambilla).
In Sebben che siam donne, Vera Paggi ci porta ancora a Milano, nel 1943, nel quartiere di Niguarda, con la storia di Adelina Delponte, della sua Resistenza come conseguenza di un pensiero di umanità, prima che di appartenenza politica. Dopo l’8 settembre, nelle case delle Cooperative del quartiere Niguarda, fra via Hermada e via Luigi Ornato, si nascondono i soldati che non vogliono aderire alla Repubblica Sociale. Le donne sono protagoniste dell”aiuto alle prime formazioni partigiane di montagna e dei GAP Gruppi di Azione Partigiana (podcast Adelina Delponte e Insurrezione 24 aprile 1945).
La guerra di Claudio è quella del primogenito di Bruno Paggi, chirurgo e professore universitario, che dopo le leggi razziali nel 1938 è costretto a emigrare, prima a Londra, poi in Venezuela, per mantenere la moglie Milena e i 7 figli. Dopo l”8 settembre 1943, nell”Italia occupata dai nazisti, gli ebrei sono costretti a fuggire e a nascondersi. I tedeschi, insieme ai fascisti della Repubblica di Salò, setacciano case, arrestano gli oppositori politici e deportano gli ebrei. In gran segreto Claudio attraversa lo stivale per raggiungere il Sud Italia. Si arruola nella Prima Brigata d’Oltremare, a Torre Tresca in provincia di Bari, dove arriva profugo a metà settembre 1943. Di lui si perdono le tracce. Scompare in Bosnia. Nessuno avrà più notizie per oltre 60 anni. Poi una lettera ritrovata per caso riapre le ricerche (podcast Claudio Paggi 1° episodio; 2° episodio).
Vera Paggi. Giornalista e scrittrice, vive e lavora a Milano. Ha lavorato all”Unità negli anni “80, poi con Guglielmo Zucconi le prime inchieste televisive, cronista de La Repubblica e poi alla RAI, per quasi vent”anni a Rainews24, dove ha raccontato tra dirette e inchieste con i suoi documentari storie di ebrei e antifascisti, gente comune che ha fatto la Storia del nostro “900.
Nel 2021 esce il suo volume Milena cara – Lettere 1939-1952 (ed. Ilmiolibro, 2021). Cento lettere, rimaste sconosciute e inedite per oltre 80 anni, viaggiano tra tre 3 Continenti e scandiscono la dolorosa separazione di Bruno Paggi e Milena Sermoneta, della loro famiglia di ebrei italiani, durante la Seconda Guerra Mondiale. Milena e Bruno sono i nonni di Vera Paggi.