“L’autobus stava per partire, rombava sordo con improvvisi raschi e singulti. La piazza era silenziosa nel grigio dell’alba, sfilacce di nebbia ai campanili della Matrice: solo il rombo dell’autobus e la voce del venditore di panelle, panelle calde panelle, implorante e ironica. Il bigliettaio chiuse lo sportello, l’autobus si mosse con un rumore di sfasciume. L’ultima occhiata che il bigliettaio girò sulla piazza, colse l’uomo vestito di scuro che veniva correndo; il bigliettaio disse all’autista “un momento” e aprì lo sportello mentre l’autobus ancora si muoveva. Si sentirono due colpi squarciati: l’uomo vestito di scuro, che stava per saltare sul predellino, restò per un attimo sospeso, come tirato su per i capelli da una mano invisibile; gli cadde la cartella di mano e sulla cartella lentamente si afflosciò…”
Si può scrivere un racconto su un problema della nostra società che sia un’analisi chiara ed esauriente del problema, delle sue cause sociali, storiche, politiche, morali, un vibrato pamphlet di denuncia e – nello stesso tempo – quello che si dice un bel racconto? Con questo suo ‘romanzo breve’ sulla mafia, Leonardo Sciascia risponde di si’: ne Il giorno della civetta egli raggiunge il risultato più complesso d’una maturità letteraria che – come già le sue prove precedenti dimostravano – ha sempre come principale nutrimento una coscienza civile appassionata e dolente, un legame – morale e storico ma sempre caldo d’affetti – con l’umanità siciliana. Protagonista e’ qui un ufficiale dei carabinieri, settentrionale, di stanza in Sicilia, ma soprattutto un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna, contro all’immobilità di un mondo di vecchi interessi costituiti. E la narrazione si muove su due piani: quella dell’inchiesta, che l’ufficiale conduce su una catena di delitti di mafia: e quello delle complicità, più o meno potenti, più o meno segrete, che scattano a fermarla o ad annientarne i risultati.
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Leonardo Sciascia. Il giorno della civetta
Titolo: Il giorno della civetta
Autore: Leonardo Sciascia
1 Volume
Formato: Copertina rigida con sopracoperta
Dimensioni: 12×19
Pagine: 122
Valutazione Supporto: Very good (Usato più volte, qualità buona)
Valutazione Copertina: Fair (Involucro ed eventuali inserti con notevoli segni di usura, pieghe, strappi)
Editore: Giulio Einaudi Editore (1967)
Lingua: Italiano
Genere/Categoria: Romanzo
” Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo… “
(don Mariano Arena al capitano Bellodi)
Note:
Leonardo Sciascia e’ nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento, nel 1921. Ha pubblicato nel 1956 Le parrocchie di Regalpetra: storia e vita d’un paese siciliano. Nel 1958 e’ uscito Gli zii di Sicilia, quattro racconti che rappresentano la realta’ siciliana dal 1848 agli anni Cinquanta: storie ora grottesche, ora drammatiche di speranze sempre deluse. Del 1961 e’ il saggio Pirandello e la Sicilia e sempre nel ‘ 61 e’ apparso Il giorno della civetta, che ha vinto il Premio Crotone ‘ 62, e ha ottenuto negli anni un sempre crescente consenso di pubblico e della critica. Nel 1963 e’ uscito Il Consiglio d’Egitto, un romanzo storico ambientato nella Palermo settecentesca, in cui il racconto di una clamorosa impostura letteraria e quello di una tragica congiura giacobina si saldano in un nodo di lucida, alta poesia. Altre opere di Sciascia sono : La morte dell’inquisitore, L’onorevole (1964), A ciascuno il suo (1966).