Il Museo di Nadro si trasforma in un vero e proprio Centro Culturale, tra laboratori di archeologia sperimentale (ceramica, tecniche di sopravvivenza), corsi di teatro e danza, cinema, conferenze e mostre d’arte, seguendo un filo conduttore: il rapporto con le radici arcaiche della nostra cultura.
Accanto alla consueta attività di guide alle Incisioni e di didattica rivolta alle scuole, Eliza Winkler, vice-presidente di entrambe le associazioni, ha infatti ideato e coordinato un articolato programma di corsi, laboratori, incontri ed eventi, che trasformeranno l’intero Museo (gli spazi di via Piana 29-31 e l’Area di via Piana 42) e la Riserva in un vero e proprio centro culturale a 360 gradi, in grado di coniugare interessi e passioni di uomini e donne contemporanee con discipline e forme di sapere arcaiche, millenarie, tanto antiche quanto straordinariamente attuali.
In piena sintonia coi luoghi, si diceva, poichè di tali forme di sapere le rocce di Ceto, Cimbergo e Paspardo recano testimonianza stratificata di grande suggestione e ispirazione: dagli oranti del Neolitico alle infinite figure e simboli delle Età dei Metalli, alle scritte prima in retico-camuno e poi in latino di età romana, fino alle croci e ad altri simboli medievali…
Nel palinsesto di nuove iniziative, dunque, si va da un corso di “Teatro delle Origini”, che da spunti di antropologia culturale e dalle intuizioni di Artaud e Nietzche si orienta verso forme espressive teatrali arcaiche e primordiali, ad un corso di Danza che muove da alcune figure preistoriche incise sulle rocce della Riserva (danzatori, musicanti, simboli, ecc.) per sviluppare movimenti e azioni di canto e di danza istintive e in armonia con la natura.
Anche il corso di ceramica partirà dallo sperimentare tecniche preistoriche, così come il corso intensivo di sopravvivenza che si svolgerà nella giornata di Pasquetta e sarà rivolto soprattutto alle famiglie.
Sulla medesima falsariga il resto della programmazione: le conferenze sui tarocchi e sulle streghe in Valcamonica affronteranno temi, simboli e arcani della cultura medievale; il 17 e il 18 giugno poi ci sarà un evento che coinvolgerà gruppi di rievocatori celti e romani; e tra le mostre in programma quella a maggio del fotografo romano Carlo D’Orta approfondirà sia il tema della danza che quello della stilizzazione delle figure, con forti e suggestivi parallelismi rispetto all’iconografia delle incisioni rupestri. E così via.
Spicca tra le molteplici novità la produzione di un vero e proprio film, un cortometraggio intitolato “La piccola ladra di Cimbergo” ambientato al Castello di Cimbergo e dintorni ai tempi di Federico Barbarossa e realizzato dallo stesso gruppo di lavoro che ha prodotto il promo del museo (vedi sul canale youtube: https://www.youtube.com/watch?v=sbAc-kBC570&t=4s) e i due documentari sulla tessitura neolitica e sulla ceramica dell’età del bronzo che hanno arricchito i nuovi allestimenti del Museo: sceneggiatura e regia di Eliza Winkler e Virgilio Patarini, direttore della fotografia Graziano Filippini, montaggio Alessandro Baito, produzione Zamenhof Art, in collaborazione con ArchExperience, e, in questo caso, anche con la Confraternita del Leone di Brescia e col Gruppo Arcieri del Castello di Breno. Il cortometraggio sarà presentato in anteprima al Museo di Nadro nel mese di maggio in date in corso di definizione.
Nei prossimi mesi il Museo di Nadro (via Piana 29 e 31), la prospiciente Area 42 (via Piana 42) e tutta la Riserva di Ceto, Cimbergo e Paspardo diventeranno un vero crogiolo culturale in cui attraverso tecniche, suggestioni e materie arcaiche si forgeranno esperienze e conoscenze contemporanee.