Si è conclusa con la serata di consegna dei riconoscimenti del 25° Premio Apoxiomeno la prima edizione dell’International Police Award Arts Festival, che ha visto sfilare per l’intera settimana artisti per le vie medievali del borgo toscano Monte San Savino (AR), tra i quali l’Oscar Mark Pepole, il poeta Jaroslaw Mikolajewski e l’attrice polacca Kristina Janda, ai quali sono stati consegnati nei giorni scorsi premi Apoxiomeno alla carriera.
Nella serata di domenica al Teatro Verdi a farla da padrone è il film “Padrenostro”, a cui la giuria capeggiata da Andrei Koncalovskij assegna ben tre premi: miglior attore Pierfrancesco Favino [ndr. per impegni di lavoro ritirerà nei prossimi giorni il Premio], miglior film e miglior regia a Claudio Noce. Per il cinema poliziesco, sezione che ben identifica i temi del festival organizzato dall’International Police Association Toscana, trionfa “Calibro 9” come miglior film, miglior colonna sonora a Toni D’Angelo, Vincenzo Adelini e Emanuele Frusi, e Alessio Boni come miglior attore. Al rumeno Liviu Cheloiu, l’Apoxiomeno come miglior attore straniero per la sua interpretazione in “Eroii de la podul Jiului”. Salgono sul palco per le premiazioni relative al piccolo schermo i Manetti Brothers (miglior regia televisiva) e Alessia Sweet (premio alla carriera). Statuetta anche per il docufilm Fuoco Sacro, la storia dei vigili del fuoco italiani diretto da Antonio Maria Castaldo.
Alla scrittrice Mariolina Venezia va il premio dedicato alla Letteratura, in concorso con il suo libro “La via del Riscatto” quarto della serie sul sostituto procuratore Imma Tataranni, in cui racconta con grande maestria la quotidianità del lavoro di una donna in una terra di contrasti come la Basilicata.
Il Premio Apoxiomeno riconosce merito e valore all’opera artistica di coloro che creano rappresentazioni e narrative della vita degli uomini in divisa che tutti i giorni si mettono a disposizione dell’altro per tutelare sicurezza e legalità ai cittadini, ma non si dimentica di segnalare chi si è prodigato per la divulgazione attenta e continuativa dell’operato delle Forze dell’Ordine. Quest’anno il Premio per il Giornalismo viene assegnato a Maria Concetta Mattei, giornalista Rai, e alla testata giornalistica NewsMediaset, per cui ritira il premio il vicedirettore Nicola Calathopoulos.
Molti altri sono i premi che vengono consegnati nella serata finale e che ampliano gli ambiti di intervento del Festival. Salgono sul palcoscenico per il ritiro della statuetta la giovane e promettente Ludovica Nasti e il Sociologo Francesco Pira (Premio Apoxiomeno per il Sociale), l’artista Marco Monaldi (Premio Apoxiomeno per l’Arte), il pianista Filippo Lui (Premio Apoxiomeno per la Musica), Valentin Porcisteanu (Premio Apoxiomeno per lo Sport), il due volte candidato all’Oscar Vittorio Sodano per il cinema. Ricordiamo anche le numerose e importanti menzioni: Debora Scalzo per la Letteratura, Giuseppe Ulizio per l’Arte, Enzo Rapisarda per il Teatro, Silviu Tripadus per la colonna sonora, Il Comune di Peschiera del Garda per la Cultura, la Brigata Aretina dei monumenti per l’impegno civico, Luca Capuano, Mirko Frezza, Richar Chavez e Sokol Pepkolaj per la Sezione Speciale Cinema.
Durante la serata trova spazio un altro importante riconoscimento il Premio Sordi Family Award, istituito nel 2017 per volontà dei familiari dell’attore rappresentati da Igor Righetti, cugino dell’Alberto nazionale. Quest’anno il riconoscimento viene consegnato a Andrei Koncalovskij, Giovanni Mammolotti, Antonella Ponziani e a Patrizia De Blanck.
Ultimo ma non ultimo, tra le novità di quest’anno la prima edizione del Concorso Cinematografico Internazionale aperto a tutte le opere prime dedicate alle Forze dell’Ordine e alle tematiche sociali ad esse legate e in collaborazione la piattaforma digitale internazionale FilmFreeway, che ha permesso a ben 68 opere di candidarsi e partecipare da tutto il mondo. Vince fra i venti preselezionati in concorso per la sezione lungometraggi il film Break Every Chain di Tim Searfoss, basato sulla storia vera del veterano agente di polizia Jonathan Hickory e la sua lotta interiore, per i corti il cileno A.D.A.M. di Pablo Rioldan, per i documentari Fuoco Sacro. Menzione speciale a Un passo avanti, commovente ricordo della figura di Boris Giuliano, diretto da Antonella Barbera e Fabio Leone, ideato dall’Istituto Statale Industriale di Piazza Armerina.