La tecnologia al servizio della salute.
Potrebbe essere questo lo slogan dell’ambiziosa iniziativa, sperimentata al Museo di Storia della Medicina di Padova, che attraverso l’innovativo impiego di un Avatar ha avviato una campagna contro il fumo rivolta agli adolescenti padovani.
Primo obiettivo: ridurre il consumo di sigarette tra gli adolescenti.
Un lavoro ambizioso, ma necessario e fortemente condiviso, sviluppato in modo innovativo per informare i giovani sui rischi derivati dal fumo, sia di sigaretta di tabacco che elettronica.
Alta tecnologia e grande esperienza scientifica insieme hanno dato vita ad un’idea, quella di utilizzare un Avatar per dare un volto alla voce qualificata di un esperto che parli ai giovani.
In una speciale sala del MUSME vengono ospitati, in una serie di incontri, gli studenti di dieci classi di altrettanti istituti superiori di Padova e provincia, coinvolti in un gioco di ruolo di grande impatto emotivo.
L’interfaccia umana, realizzata dall’azienda padovana QB Group, specializzata nei software in ambito medico, con la regia del Dipartimento di Salute Donna e Bambino, rappresenta due ragazze virtuali, una fumatrice e una ex fumatrice, che raccontano le proprie esperienze.
Attraverso specifiche domande sulle abitudini sociali e conoscenze dei ragazzi, gli Avatar possono interagire in modo puntuale e “personalizzato” in base alla composizione di ogni singola classe, riuscendo a instaurare un livello di complicità difficilmente raggiungibile dagli adulti.
Il tabacco rappresenta oggi la principale causa al mondo di morte prevenibile: provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali e omicidi messi insieme.
In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno.
Nel 2005 il 20% degli adolescenti dichiarava di fumare (per un totale di circa 10 milioni di persone) e il 23, 8% di aver fumato in passato.
Da una ricerca condotta nelle scuole di 35 Paesi tra studenti di 15-16 anni è emerso che l’Italia è il Paese Europeo con la percentuale maggiore di ragazzi dipendenti da sigaretta, seguita da Bulgaria e Croazia (ESPAD report 2015).
Il Veneto è una regione di forti fumatori e a Padova, in particolare, si registra un numero ancora alto di adolescenti che fanno uso di sigarette.
Purtroppo, il web e il mondo digital rendono spesso accessibili una molteplicità di informazioni sulla salute, non sempre verificabili, e a volte vere e proprie fake news.
Per questo, l’azione di enti con un alto rigore scientifico risulta necessaria per riportare l’informazione e la divulgazione sui temi della salute ad un confronto diretto, ideato e supportato da attori scientificamente attendibili.
Il progetto “Io non me la fumo” parte con una prima serie di incontri rivolti alle scuole superiori di Padova e provincia, prefiggendosi alcuni obiettivi.
Tra questi, eliminare o ridurre il consumo di sigarette sia di tabacco che elettroniche, sviluppare un senso critico tra gli adolescenti nei confronti dei coetanei che già fumano, diffondere una consapevolezza degli effettivi rischi del fumo per la salute.
Musme – Museo di Storia della Medicina di Padova
Via San Francesco, 94
35121 Padova
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