Secondo uno studio pubblicato il 5 febbraio 2025 sulla rivista open access PLOS One da Chaeyun Lim della Michigan State University, Stati Uniti, e colleghi, l’insoddisfazione per l’aspetto del viso è associata all’affaticamento da riunioni virtuali (VM), che induce all’uso di comportamenti di gestione delle impressioni e si traduce in una minore intenzione di adottare tecnologie VM.
La crescente dipendenza dalle VM ha portato a un’esperienza pervasiva di affaticamento da VM, comunemente noto come affaticamento da Zoom. Questo fenomeno ha implicazioni significative per la produttività sul posto di lavoro e il benessere individuale. Nonostante il ruolo critico dell’affaticamento da VM nel dare forma alle interazioni sul posto di lavoro e all’inclusione digitale negli ambienti di lavoro virtuali emergenti, i suoi effetti sull’adozione di VM (e i meccanismi che collegano preoccupazioni per l’aspetto facciale, l’affaticamento da VM e l’adozione di VM) rimangono poco esplorati.
Nel nuovo studio, Lim e colleghi hanno risposto all’urgente necessità di comprendere il meccanismo della fatica VM e le sue conseguenze per l’inclusione della tecnologia sul posto di lavoro virtuale. In particolare, i ricercatori hanno studiato le funzionalità di gestione delle impressioni, strumenti che consentono agli utenti di adattare il proprio video personale per gestire il proprio aspetto. Hanno reclutato 2.448 lavoratori con sede negli Stati Uniti per partecipare a un sondaggio di 15 minuti. Il campione includeva lavoratori professionisti, tecnici o scientifici che lavoravano da remoto almeno qualche volta e che partecipavano regolarmente a riunioni virtuali per lavoro. Il sondaggio ha valutato le percezioni negative dei partecipanti sul loro aspetto facciale, nonché i comportamenti di gestione delle impressioni come l’uso di ritocchi per migliorare il video personale e l’uso di filtri video o avatar.
Utilizzando la modellazione delle equazioni strutturali per esaminare le relazioni tra ciascuno di questi fattori, i risultati hanno dimostrato che gli individui che segnalano una maggiore insoddisfazione per l’aspetto del viso sperimentano una maggiore stanchezza da VM che porta quindi a un maggiore utilizzo delle funzionalità di gestione delle impressioni. La stanchezza da VM indotta dall’insoddisfazione facciale è associata al fatto che gli utenti percepiscono le VM come meno utili, influenzando in ultima analisi la loro intenzione di adottare piattaforme VM nelle riunioni sul posto di lavoro. Nel complesso, i risultati migliorano la comprensione dei meccanismi psicologici alla base della stanchezza da VM e della sua influenza sull’adozione della tecnologia.
I limiti dello studio includono il reclutamento di partecipanti esclusivamente dagli Stati Uniti e il design del sondaggio, che ha impedito ai ricercatori di identificare relazioni causali tra insoddisfazione per l’aspetto facciale, affaticamento da VM, comportamenti di gestione delle impressioni e intenzioni di adottare VM. Secondo gli autori, la ricerca futura dovrebbe reclutare partecipanti da vari contesti culturali e approfondire il modo in cui le attuali caratteristiche di VM facilitano la comunicazione sul posto di lavoro in modi che supportano il benessere e le esigenze socio-psicologiche dei lavoratori.
Gli autori aggiungono: “Il nostro studio evidenzia che l’insoddisfazione per l’aspetto del viso contribuisce alla stanchezza da Zoom, portando a una ridotta adozione di tecnologie per riunioni virtuali. Questa insoddisfazione spinge anche all’uso di funzionalità di gestione delle impressioni, sottolineando la necessità di affrontare il benessere dei lavoratori negli ambienti di comunicazione virtuale”.
Accedi all’articolo disponibile gratuitamente in PLOS One
Contatto: Chaeyun Lim, limchae1@msu.edu
Finanziamento: Rabindra Ratan, Maxwell Foxman, David Beyea, Alex P. Leith hanno ricevuto finanziamenti dalla NSF. Questo materiale si basa su uno studio supportato dalla National Science Foundation nell’ambito della sovvenzione FW-HTF-R: Collaborative Research: Virtual Meeting Support for Enhanced Well-Being and Equity for Game Developers NSF Award Nos. 2128746, 2128803, 2128813 e 2128991 dalla SES Division. URL NSF: https://www.nsf.gov/ La NSF non ha avuto alcun ruolo nella progettazione dello studio, nella raccolta e analisi dei dati, nella decisione di pubblicare o nella preparazione del manoscritto.
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Alexandra_Koch , Pixabay, CC0 ( https://creativecommons.org/ publicdomain/zero/1.0/ )