“Magnificat” è un film del 1993 diretto da Pupi Avati.
Un boia con il suo aiutante, una quattordicenne ordinata suora, un signore feudale morente, una concubina reale alle soglie del parto, una coppia di giovani sposi. Tutto è narrato in una trama in cui s’intrecciano le strade delle persone, mentre la voce fuoricampo del narratore commenta con piglio antropologico le usanze e le superstizioni ancora pagane, di quell’epoca così diversa dal mondo moderno, ma anche dal medioevo più recente.
Il film inizia con una invocazione poetica di un autore che chiede la benedizione di Dio per questo suo Magnificat, poi passa a descrivere “quello che accadde nella settimana santa dell’anno novecentoventiseiesimo dalla nascita del Cristo”, nelle terre del Signore di Malfole. La gente credeva che “il Sole si riposasse in fondo al mare, e ovunque era visto il segno della presenza di Dio nelle cose, nelle trasparenze, nelle acque”.
Folco, boia senza aiutante, ne cerca uno per la sua missione quinquennale alla famiglia che abita alle Rocchette. Lo va a trovare in una famiglia di agricoltori e allevatori di maiali, e dopo la lettura dell’editto che illustra la missione da compiere, lo trova nel giovane Baino, che riceve un bracciale con i 5 anelli, affinché venga riconosciuto e rispettato dai sudditi…
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Regia Pupi Avati
Fotografia Cesare Bastelli
Montaggio Amedeo Salfa
Musiche Riz Ortolani
Scenografia Giuseppe Pirrotta
Costumi Sissi Parravicini
Interpreti e personaggi:
Luigi Diberti: Signore di Malfole
Arnaldo Ninchi: Folco
Massimo Bellinzoni: Baino
Dalia Lahav: Roza
Lorella Morlotti: Venturina
Massimo Sarchielli: padre di Margherita
Brizio Montinaro: Signore di Campodose
Lucio Salis: il condannato a morte
Vincenzo Crocitti: Agnello
Mimmo Mignemi: Oratore che si vede all’inizio del film
Nando Gazzolo: Voce narrante