Sui manifesti degli anni Trenta si ritrovano spesso vecchie conoscenze: come, appunto, il cachet Fiat, che anche i giovani ricordano perchè fino a pochi anni or sono era fortemente reclamizzato.
Che cosa significhi questo “Fiat” non si sa: sicuramente non “Fabbrica Italiana Automobili Torino”. Ma non è da escludere che qualche assegnamento sulla popolarità del nome “Fiat” i produttori del cachet l’abbiano fatto.
Doveva comunque trattarsi di gente dotata di un certo senso dell’umorismo, sia pure un po’ goliardico: e la figura che appare sul manifesto ne è la prova.
(Civica Raccolta Bertareli, Milano)