Tutto è possibile per la propaganda del bieco Ventennio: anche la trasformazione in automobile da corsa di un fascio littorio dal quale spunta una vittoria alata che regge l’alloro del vincitore.
Non basta: l’auto-fascio, invece di procedere con le ruote sulla pista, si impenna come un cavallo e corre, per così dire, “a due zampe”.
La trovata ha tuttavia un pregio: quello di mostrarci le sospensioni delle ruote anteriori, rivelando una tecnica davvero d’altri tempi.
Eppure, si trattava di macchine che superavano già agevolmente i 200 chilometri orari.
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