Siamo nei tempi felici in cui le uniche “droghe” in circolazione sono i “coloniali”, e per i coloniali s’intendono i prodotti d’oltremare dal pepe al caffé, dalla vaniglia al rabarbaro, al té, al cacao.
E i venditori di coloniali – che continueremo a chiamare droghieri fino ai giorni nostri – devono fare buoni affari se, come nel caso della ditta Delhaize di Bruxelles, possono permettersi la spesa di un manifesto di buona fattura, disegnato da Hamner in uno stile che, pur restando nel filone del floreale, concede qualcosa al realismo: per esempio nei tratti della vecchia domestica.