Nel 1923, quando apparve questo manifesto, l’Italia- a differenza della Germania – si stava avviando alla tanto sospirata “normalizzazione”. Milano superava di poco il mezzo milione di abitanti, la nuova stazione centrale era ancora un immenso cantiere, i tram – dalle forme più antiquate – “facevano carosello” in Piazza Duomo. C’era un unico “grattacielo” (quello di 13 piani al n.1 dei Bastioni di Porta Venezia), e non esistevano né la metropolitana né la tangenziale.
Ma via “Montenapo” aveva già assunto la sua funzione di centro della moda e di passerella dell’eleganza: con una spruzzatina di francese che non guastava.