Immaginate un ritrovo di esploratori e cacciatori di piante di qualche secolo fa.
Pensateli orgogliosi e fieri a raccontare della loro ultima avventura, tra mari in burrasca e terre ignote, a tirare fuori dalla bisaccia un seme o una pianta mai visti nella cara vecchia Europa.
Immaginate?
Varcati i cancelli di Orticolario 2019 tutto questo diventa realtà.
Gli organizzatori, in un intenso anno di lavoro, hanno viaggiato molto, spesso in direzione ostinata e contraria: si sono avventurati tra antiche tavole botaniche, diari di bordo, miti e leggende. Hanno osato, spingendosi ben al di là della tavolozza delle fioriture primaverili.
Ed ecco la fisionomia dell’undicesima edizione, intitolata “Fantasmagoria” e dedicata al “Viaggio“, alle bacche e ai piccoli frutti, in programma da venerdì 4 a domenica 6 ottobre nel parco storico di Villa Erba a Cernobbio (CO), dimora ottocentesca sul Lago di Como, già residenza del regista Luchino Visconti.
Le piante arrivate fino a noi da Paesi lontani hanno trasformato giardini e paesaggi e permettono tuttora il miglioramento della vita umana attraverso la scienza, di cui la natura è guida.
Inizia così il viaggio: intorno al mondo, in giardino.
E in prima fila tra i viaggiatori, gli uccelli, infaticabili globetrotter, che in autunno e in inverno prediligono i giardini con bacche e piccoli frutti, vere delizie per i loro becchi.
Generose, rotonde e carnose, sono perle colorate sui rami nudi o tra le foglie di siepi e cespugli, il segreto per un fantasmagorico giardino in tutte le stagioni.
L’essenza di Orticolario è nitida in ogni suo dettaglio: è un viaggio intorno alla natura, tra giardinaggio, paesaggio, arte e design, tutti elementi che contribuiscono a solleticare una certa sensibilità, a creare un’idea evoluta di giardino, che può essere fuori e dentro le mura di casa, senza confini concettuali.
Orticolario non è solo un garden show, né tantomeno una mostramercato, è soprattutto un evento culturale e artistico per la cultura del paesaggio che genera un circolo virtuoso con finalità benefiche: le attività culturali in scena a Villa Erba sono realizzate proprio attraverso il Fondo Amici di Orticolario che devolve poi contributi a progetti sociali di cinque associazioni del territorio lariano.
Queste stesse associazioni sono a loro volta impegnate attivamente in Orticolario.
E la diffusione della cultura del paesaggio, quest’anno è ribadita dalla scelta dell’ospite d’onore: lo svizzero Paolo Bürgi, architetto paesaggista tra i più apprezzati a livello internazionale, a cui viene assegnato il premio “Per un Giardinaggio Evoluto” 2019.
Come in ogni viaggio che si rispetti non manca “L’Isola del tesoro”, installazione del Padiglione Centrale firmata dal paesaggista Vittorio Peretto e ispirata all’Isolino Virginia (Lago di Varese), il sito Unesco più antico dell’arco alpino.
Punto di partenza per addentrarsi nelle installazioni nel parco, ispirate al tema dell’anno e selezionate tramite il concorso internazionale “Spazi Creativi“.
Per la prima volta, tra i finalisti, progettisti da Stati Uniti e Russia.
Il vincitore si aggiudicherà il premio “La Foglia d’oro del Lago di Como“.
Ampia l’offerta di piante rare, insolite e da collezione proposte da selezionati vivaisti nazionali e internazionali, oltre che di artigianato artistico.
E ancora installazioni d’arte (quest’anno sono ben cinque gli artisti presenti) e design (in particolare il progetto “DehOr. Design your horizon“, aree espositive e di relax realizzate da designer).
Che dire poi del programma di incontri culturali e di laboratori didattico-creativi per i bambini?
Denso e articolato, fa di Orticolario il principale evento dedicato alla cultura del bello.
Informazioni dettagliate su Orticolario 2019: orticolario.it
Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura