“Ci si illude che l’esistenza possa scorrere senza strappi”, complici le nuove tecnologie digitali, che, agendo da rallentatori cognitivi ed emotivi, rendono tutto apparentemente fruibile e fattibile senza sforzo.
Ma la nostra vita, irriducibilmente ambigua, duale, incoerente, non è nulla senza passione.
Talvolta temuta, repressa o negata, la passione è una forza invincibile cui non ci si può, non ci si deve sottrarre.
Moto perenne, seducente tormento, fonte di gioia e di patimento, compassione e turbamento, sublime piacere e lacerante dolore, la passione è vita, è la sfida lanciata al mondo e a se stessi.
È l’assoluta fedeltà al sogno, è creatività e immaginazione, è lo slancio verso un oltre carico di possibilità.
È l’insubordinazione dell’animo che sfida i codici correnti, è quell’inossidabile entusiasmo che anima ogni nostro gesto, pensiero, progetto.
Passione è lacerazione ma anche rinascita; in eterno conflitto con la ragione, rifugge compromesso e mediazione, non si posa mai, emigra da un’esperienza all’altra, senza requie, come il battito del cuore o il moto del respiro.
A partire dal suo ultimo libro “Passione” (Mondadori), lo psicologo Paolo Crepet, lunedì 11 febbraio alle ore 20:30 sul palcoscenico del Teatro Duse (Genova, Via Nicolò Bacigalupo 6), accompagnato dalle letture di Giorgio Scaramuzzino, ci condurrà nei sensi più profondi e reconditi della passione, ripercorrendo curiosi aneddoti ed episodi paradigmatici attinti dalla propria esperienza esistenziale e professionale.
Un invito provocatorio a non arrendersi al fluire ineluttabile delle cose, a perseguire con ostinazione ed entusiasmo le proprie aspirazioni, e riappropriarsi con coraggio della forza più potente che ci rende liberi e vivi.
Incontro organizzato da Mondadori e Festival della Comunicazione.
Ingresso libero.