Le persone credulone sono meno capaci di riconoscere le fake news e, insieme agli adulti diffidenti, sono più inclini a pensieri cospirazionisti e a esitazioni nei confronti dei vaccini, secondo uno studio pubblicato il 4 dicembre 2024 sulla rivista open access PLOS Global Public Health da Michal Tanzer e colleghi dell’University College di Londra, Regno Unito.
La fiducia epistemica è la prontezza a considerare la conoscenza comunicata da altri come significativa, auto-rilevante e generalizzabile ad altri contesti. L’interruzione della capacità di fiducia epistemica può minare il funzionamento sano che richiede un rapido ed efficiente controllo e aggiornamento della conoscenza sociale e che è alla base dei disturbi psicologici. Campbell e colleghi si sono prefissati di indagare in che modo la vulnerabilità generata dalle interruzioni della fiducia epistemica possa avere un impatto non solo sulla resilienza psicologica e sui processi interpersonali, ma anche su aspetti del funzionamento sociale più generale.
Nello specifico, i ricercatori hanno condotto due studi per esaminare il ruolo della fiducia epistemica nel determinare la capacità di riconoscere notizie false da quelle vere e la suscettibilità al pensiero cospirazionista. Hanno misurato due diversi tipi di interruzione epistemica: la sfiducia, che implica la tendenza a rifiutare o evitare qualsiasi comunicazione, e la credulità, in cui le informazioni vengono ricevute con insufficiente discriminazione, lasciando il destinatario vulnerabile alla disinformazione o allo sfruttamento.
Un totale di 705 e 502 adulti residenti nel Regno Unito hanno partecipato rispettivamente ai due studi e hanno compilato questionari online. I risultati hanno rivelato che gli individui con elevata credulità erano più scarsi nel distinguere tra notizie false e vere e più propensi a percepire le notizie false come vere e ad affermare notizie false in relazione al COVID-19. Inoltre, la sfiducia e la credulità erano fattori responsabili della guida della relazione tra esposizione alle avversità infantili e difficoltà nel distinguere tra notizie false e vere, sebbene le dimensioni dell’effetto fossero piccole.
I risultati hanno anche mostrato che la sfiducia e la credulità erano associate a credenze cospirative, sia in generale che in relazione al COVID-19, così come all’esitazione vaccinale. Sebbene gli autori avvertano che non è stato possibile determinare relazioni causali, i risultati suggeriscono che efficaci interventi di salute pubblica potrebbero dover affrontare direttamente e tentare di invertire la sfiducia e la credulità. Sono inoltre necessari studi futuri per esplorare se i risultati siano generalizzabili alle persone che vivono in altri paesi.
Gli autori aggiungono: “Lo studio ha cercato di esplorare i processi socio-cognitivi associati a due dei problemi più urgenti della salute pubblica globale nell’era digitale contemporanea: la diffusione allarmante di fake news e il crollo della fiducia collettiva nelle fonti di informazione. La nostra ricerca cerca di esplorare i possibili meccanismi psicologici all’opera nel plasmare le risposte degli individui alle informazioni pubbliche”.
Accedi all’articolo disponibile gratuitamente su PLOS Global Public Health
Contatto : Chloe Campbell, c.campbell@ucl.ac.uk
Citazione: Tanzer M, Campbell C, Saunders R, Booker T, Luyten P, Fonagy P (2024) Il ruolo della fiducia epistemica e della rottura epistemica nell’esitazione vaccinale, nel pensiero cospirazionista e nella capacità di identificare le fake news. PLOS Glob Public Health 4(12): e0003941. https://doi.org/10.1371/ journal.pgph.0003941
Finanziamento: questa ricerca è stata supportata da una sovvenzione della British Academy come parte dei BA/Leverhulme Small Research Grants (SRG1920 \ 101398) a CC, MT e PF. PF è in parte supportato dalla NIHR Applied Research Collaboration (ARC) North Thames at Barts Health NHS Trust. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/degli autori e non necessariamente quelle del NIHR o del Department of Health and Social Care. I finanziatori non hanno avuto alcun ruolo nella progettazione dello studio, nella raccolta e analisi dei dati, nella decisione di pubblicare o nella preparazione del manoscritto.
Didascalia dell’immagine: La sfiducia è associata al pensiero cospirazionista e all’esitazione nei confronti dei vaccini.
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