Secondo un nuovo studio pubblicato il 19 marzo 2025 sulla rivista open access PLOS One da Simon Evans dell’Università del Surrey, Regno Unito, e colleghi, la consapevolezza, la qualità complessiva del sonno e il consumo di alcol potrebbero aiutare a spiegare perché le persone che restano alzate fino a tardi hanno un rischio maggiore di depressione.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che i nottambuli che restano alzati fino a tardi, chiamati “cronotipi serali”, hanno più sintomi di depressione rispetto alle persone che si alzano presto, o “cronotipi mattutini”. Nel nuovo studio, Evans e colleghi hanno raccolto dati da 546 studenti universitari utilizzando un questionario online. I dati includevano informazioni auto-riportate sui modelli di sonno degli studenti, sulla consapevolezza, sulle tendenze alla ruminazione, sull’uso di alcol e sui livelli di depressione e ansia.
Lo studio ha confermato che le persone con un cronotipo serale avevano un rischio notevolmente più alto di depressione e che l’associazione poteva essere spiegata da differenze nella consapevolezza, nella qualità del sonno e nel consumo di alcol. In media, i cronotipi serali avevano una qualità del sonno più scarsa, un consumo di alcol più elevato e agivano con meno consapevolezza rispetto ai cronotipi mattutini.
Lo studio è stato limitato nella sua capacità di dimostrare causa ed effetto a causa del suo design trasversale che si basava su dati in un solo momento. Inoltre, i risultati potrebbero non essere applicabili a gruppi di età diversi dagli studenti universitari inclusi nello studio.
Tenendo presenti queste avvertenze, gli autori concludono che gli interventi mirati alla consapevolezza, al sonno e al consumo di alcol potrebbero avere il potenziale per ridurre il rischio di depressione, in particolare tra i giovani adulti.
Gli autori aggiungono: “Dato che molti giovani adulti soffrono di cattiva salute mentale, i risultati di questo studio sono particolarmente importanti: molti giovani adulti tendono a restare alzati fino a tardi e i risultati indicano come potrebbero essere implementati degli interventi per ridurre il rischio di depressione”.
Accedi all’articolo disponibile gratuitamente in PLOS One
Contatto: Simon Evans, simon.evans@surrey.ac.uk
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Una donna sveglia di notte. Gli autori suggeriscono che gli interventi mirati alla consapevolezza, al sonno e all’uso di alcol potrebbero avere il potenziale per ridurre il rischio di depressione nelle persone che restano alzate fino a tardi.
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