Il 20 Luglio del 1937, a Roma, moriva Guglielmo Marconi (nome completo Guglielmo Giovanni Maria Marconi).
Era nato nel 1874 a Bologna e fu inventore, imprenditore e politico.
Fu protagonista dello sviluppo del sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, quindi della telegrafia senza fili, invenzione che ebbe grande diffusione e che determinò lo sviluppo della radio e dei moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione.
Per questo, nel 1909, gli fu conferito il Premio Nobel per la Fisica, condiviso con Carl Ferdinand Braun.
Effettuò la prima trasmissione senza fili nel 1898, sul mare, da Ballycastle (Irlanda del Nord) fino all’Isola di Rathlin, stabilendo un ponte radio tra la residenza estiva della Regina Vittoria e lo yacht reale nel quale era convalescente per una brutta ferita al ginocchio il Principe del Galles (il futuro Edoardo VII).
Nello stesso anno, da un’imbarcazione attrezzata con la radio, partì una richiesta di soccorso, costituendo il primo caso di richiesta di salvataggio via radio.
Nel maggio del 1900 i segnali attraversarono il Canale della Manica, superando i 51 chilometri.
Nel 1901 Marconi riuscì a rendere possibile anche il primo segnale radio transoceanico, superando i 3000 chilometri dell’Oceano Atlantico, tra la Cornovaglia e St. Johns di Terranova.
Nel 1903 installò anche un trasmettitore a scintilla nel Centro Radio di Coltano (Pisa) che permise di comunicare con le colonie d’Africa e con le navi in navigazione fino alla seconda guerra mondiale.
Il trasmettitore venne poi ampliato e potenziato, divenendo una delle più potenti stazioni radio d’Europa.
Nel 1907 Marconi fondò la “Marconi Company” e tra le tante applicazione della sua tecnologia, ebbe inizio il servizio pubblico regolare di radiotelegrafia che permise alle navi transatlantiche il ricorso al “radio soccorso” utilizzando gli “SOS”.
Grazie a questo, nel 1909 furono salvati 1700 passeggeri del transatlantico U. S.A. “Republic” che stava per affondare dopo uno speronamento causato dal piroscafo italiano “Florida”.
Da quel momento in poi, innumerevoli furono gli utilizzi pubblici e privati in vari settori capaci di contribuire all’evoluzione della società.
Questa mia opera a grafite è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa