Il 27 Febbraio del 1901, a Pistoia nasceva il grande scultore Marino Marini, che fu anche pittore ed incisore.
Nel 1917 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed in questa città ebbe l’occasione d’incontrare il grande scultore Auguste Rodin, di passaggio a Firenze. Nel 1919 fece il suo primo viaggio a Parigi per scoprire e studiare nuove tendenze, per poi tornare in Italia dedicandosi all’incisione ed alla pittura, con riferimenti alla tradizione figurativa. Nel 1922 iniziò a dedicarsi alla scultura e dal 1923 inizia a partecipare a diverse esposizioni, tra le quale la Biennale di Roma.
Dopo aver aperto uno studio a Firenze nel 1926, decise di trasferirsi a Milano nel 1929 accettando l’invito di Arturo Martini nel sostituirlo presso la scuola d’Arte ISIA, nella Villa Reale di Monza, dove in seguito gli venne assegnata la cattedra di scultura.
Nei primi anni trenta, tornando a Parigi, conobbe Picasso, Braque, Kandinskij e molti altri importanti artisti. Viaggiò per l’Italia ed all’estero per far conoscere le sue opere e nel 1936 viene invitato alla XXa Biennale di Venezia con tre sculture ed una pittura.
Fu invitato anche alla successiva Biennale ed agli inizi degli anni ’40 si trasferì a Torino con l’incarico di professore di scultura presso l’Accademia di Belle Arti della città. Nel 1941 divenne titolare della cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Nel 1942 il suo atelier fu distrutto da un bombardamento e si trasferì in Svizzera dove continuò a lavorare e ad esporre in luoghi prestigiosi come il “Kunstmuseum Basel”, nel 1944.
Nel 1948, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale tornò a Milano riprendendo l’insegnamento a Brera. Nello stesso anno fu nuovamente invitato alla Biennale di Venezia, ma questa volta nella duplice mansione di giurato e di artista. In quegli anni Peggy Guggenheim acquistò un suo “Cavaliere”, e lo istallò davanti al suo museo di Venezia, dove si trova tuttora. Negli anni ’50 Marini soggiornò negli U.S.A., dove conobbe Dalì, Stravinskij ed altri artisti, mentre al suo ritorno in Europa soggiornò prima a Londra, dove incontrò l’amico scultore Henry Moore e poi a Bruxelles, dove ricevette il riconoscimento di membro onorario dell’Accademia Reale Fiamminga.
In questi primi anni cinquanta realizzò varie mostre internazionali a Stoccolma, Cincinnati, Oslo, Copenaghen e New York e nel 1954 ottenne il Gran Premio all’Accademia dei Lincei di Roma, per poi trasferirsi a Forte dei Marmi, dove incontrò il poeta Pablo Neruda.
Negli anni sessanta fu confermato il successo nazionale ed internazionale con mostre al Museo Boymans Von Beunigen di Rotterdam ed a Palazzo Venezia a Roma. Nel 1973 inaugurò il “Museo Marino Marini” nella “Galleria d’Arte Moderna di Milano ed espose al Castello Sforzesco. Nel 1978, con una mostra itinerante, le sue opere furono esposte a Tokyo, Sapporo, Yamagata, Kobe e Kumamoto. Morì a Viareggio nel 1980.
Questa mia opera a grafite è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa